Taglio del nastro

Ruben Loftus-Cheek a Vimodrone per l'inaugurazione del nuovo campo di calcio di Kayros

Il progetto dedicato alla comunità per minori fondata da don Claudio Burgio è stato sostenuto da Fondazione Milan e Aem

Ruben Loftus-Cheek a Vimodrone per l'inaugurazione del nuovo campo di calcio di Kayros
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Un ospite d’onore per un progetto che concorrerà sicuramente a facilitare i ragazzi, con alle spalle guai con la giustizia, a tornare sulla retta via. Anche correndo dietro a un pallone.

Ruben Loftus-Cheek ospite di Kayros

Mercoledì 16 ottobre 2024 è stato inaugurato il campo da calcio fresco di riqualificazione della comunità Kayros di Vimodrone fondata da don Claudio Burgio, grazie all’impegno di Fondazione Milan e Aem. Non è stato un caso che al taglio del nastro fosse presente anche il centrocampista rossonero Ruben Loftus-Cheek, al quale è stata donata una speciale maglia del Diavolo "griffata" Kayros.

Il campo di calcio fresco di riqualificazione

"Il campo offrirà un’opportunità di riscatto sociale per circa 50 ragazzi coinvolti in provvedimenti penali o provenienti da contesti difficili, regalando loro un luogo sicuro in cui crescere e coltivare i propri talenti e passioni attraverso lo sport", hanno evidenziato da Fondazione Milan. Il tutto si inserisce nel programma "Assist - Mission Playground".

Il taglio del nastro

Al taglio del nastro non potevano mancare lo stesso don Burgio e i segretari generali di Fondazione Milan Rocco Giorgianni e di Fondazione Aem Laura Colombo, oltre ai giovani ospiti di Kayros che hanno subito inaugurato il campo con una serie di calci di rigore.

"Sono felice di aver avuto l’opportunità di visitare la sede di Kayros e incontrare i ragazzi che beneficiano del lavoro dell’associazione - ha detto il calciatore inglese - Lo sport è condivisione di momenti unici e di forti emozioni, di regole e culture, di valori e iniziative capaci di contribuire in maniera concreta a un cambiamento positivo dell’intera società".

"Lo sport promuove la parte migliore dei ragazzi"

Dello stesso avviso il sacerdote.

"Lo sport, insieme ad altre proposte educative come la musica e il teatro, promuove la parte migliore dei ragazzi - ha ammesso don Burgio - Perciò spazi ben curati e organizzati, oltre a persone competenti che li aiutino a impegnarsi in una attività, possono dare una mano ai nostri ragazzi a crescere. Presentarsi puntuali, tenere pulito e in ordine e utilizzare le scarpe giuste per non rovinare il campo sono piccoli e grandi obiettivi educativi per i nostri ragazzi che hanno avuto una vita sregolata. Quello che si inizia a vivere in campo poi lo si desidera vivere anche fuori dal campo".

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