L’arrivo della stagione invernale costituisce motivo di preoccupazione per famiglie, medici curanti e ospedali per le ricorrenti infezioni respiratorie che possono colpire, anche gravemente, i bambini più piccoli. Tra queste, quella certamente più temibile è la bronchiolite, un’ infezione virale acuta che colpisce il sistema respiratorio dei bambini di età inferiore a 24 mesi, soprattutto nei primi 6 mesi di vita, con maggiore frequenza tra novembre e marzo.
Bronchiolite di cosa si tratta
Il microrganismo infettivo più coinvolto, nel 75% circa dei casi, è il virus respiratorio sinciziale (Vrs), ma anche altri virus possono esserne la causa: metapneumovirus, coronavirus, rinovirus, adenovirus, virus influenzali e parainfluenzali. L’infezione è conseguenza di una trasmissione che avviene primariamente per contatto diretto con le secrezioni infette. La fase di contagio dura tipicamente da 6 a 12 giorni.
Cause e fattori di rischio tra i bambini
L’infezione interessa bronchi e bronchioli, le parti più estreme del nostro albero respiratorio, proprio dove avviene l’ossigenazione, innescando un processo infiammatorio con aumento della produzione di muco, ostruzione, aumento della frequenza respiratoria e rientramenti al giugulo/intercostali, con difficoltà respiratoria.
Fattori che aumentano il rischio di maggiore gravità sono la prematurità e le patologie croniche eventuali. La maggior parte delle infezioni guarisce spontaneamente o con terapia domiciliare in 7-12 giorni, il 20% circa invece necessita di assistenza e ricovero ospedaliero e il 5% ha bisogno di una Terapia intensiva.
Precauzioni da adottare
Alcune semplici precauzioni da adottare sono:
- Evitare il contatto dei bambini più piccoli con altri bambini o adulti affetti da infezioni delle vie aeree;
- lavarsi sempre le mani prima e dopo aver accudito il bambino;
- favorire l’allattamento al seno e fornire una quantità adeguata di liquidi;
- fare frequenti lavaggi nasali con soluzione fisiologica o ipertonica;
- non fumare mai in casa e negli ambienti dove può trovarsi il bambino.
Un farmaco disponibile per la bronchiolite
Da quest’anno anche in Italia è disponibile un farmaco estremamente utile nella prevenzione di questa affezione. E’ un nuovo anticorpo monoclonale, il Nirsevimab (non è un vaccino), che legandosi in qualche modo al virus ne impedisce la fusione con la cellula respiratoria. Prevede una sola somministrazione intramuscolo ed è in grado di proteggere il bambino per almeno cinque mesi riducendo del 77% le infezioni respiratorie da Vrs che richiedono ospedalizzazione e dell’ 86% il rischio di ricovero in Terapia intensiva.
Alcuni Paesi europei come la Spagna e la Germania hanno introdotto questo metodo di prevenzione universale già nella stagione epidemica 2023, confermando una riduzione delle ospedalizzazioni di almeno il 70%. Regione Lombardia, con apposita delibera, ha già recepito ciò e disposto una campagna di prevenzione che sarà operativa a partire dal prossimo 1 novembre. Il farmaco in oggetto è molto ben tollerato, le modestissime reazioni avverse di ipersensibilità, mai gravi, sono state osservate in meno dell’1% dei soggetti immunizzati. E’ certamente una importantissima opportunità di prevenzione, che andrà sfruttata appieno.
Informazioni in merito a tale campagna di prevenzione potranno essere chieste al pediatra curante ed alle strutture pediatriche ospedaliere.
Ringraziamo per il contributo il dottor Giovanni Traina, direttore Uoc di Pediatria e Neonatologia degli ospedali di Melzo e Cernusco sul Naviglio presso l’Asst Melegnano Martesana.