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Capriate, conferita la cittadinanza onoraria a don Luigi Cortesi

Cerimonia al teatro di Crespi d'Adda, sabato mattina

Capriate, conferita la cittadinanza onoraria a don Luigi Cortesi
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Cittadinanza onoraria

Conferita sabato mattina nel Teatro di Crespi la cittadinanza onoraria a don Luigi Cortesi, proposta dal sindaco Cristiano Esposito alla Giunta in agosto. Il sacerdote è stato riconosciuto una figura meritevole di essere considerata per il suo costante e attento impegno, un artefice della crescita culturale della città, aumentandone il prestigio anche al di fuori dei suoi confini. Don Gino dunque, parroco e storico che insediandosi a Crespi nel 1989 ha piano piano scoperto quel paese nato sulla lingua di terra che divide il grande fiume Adda all'orobico fiume Brembo, sorto da una felice intuizione di un industriale proveniente da Busto Arsizio, che vide alla fine del secolo '800 le potenzialità del fiume per insediare una fabbrica tessile.

Da quando ho cominciato a frequentare il castello di Brignano dove abitava mio zio, mi sono innamorato delle storie di vecchi manieri, arrivato a Crespi è stato per me naturale appassionarmi alla storia della crescita di questo Villaggio Operaio ormai conosciuto da tutto il mondo, grazie anche al suo ingresso tra le località patrimonio dell'Unesco. Ho cominciato a spulciare libri, registri della proprietà, molti dei quali purtroppo sono andati perduti nel rogo della casa Crespi a Milano durante la guerra nel 1944. Ho scritto libri e articoli sull'argomento e tuttora penso si possano trovare altre informazioni sulla bellissima storia della famiglia Crespi e dei suoi dipendenti

ha raccontato don Gino

Nella platea del teatro erano presenti sindaci, molti concittadini e amici provenienti anche da paesi limitrofi e sul palco il Consiglio comunale al completo, che ha seguito il normale iter, sino alla firma dell'accettazione del conferimento da parte di don Cortesi. Ora, cessato il suo incarico nella parrocchia dedicata al Santissimo Nome di Maria risiede ancora nel villaggio, nella casa del parroco che sorge nell'alto della rupe, come a protezione delle villette schierate in ordine lungo le caratteristiche vie.

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