Comunità pastorale

Chiesa Gorgonzola, le foto della consacrazione dell’altare con l’Arcivescovo Delpini

Ieri, domenica 22 settembre, l’Arcivescovo Mario Delpini ha consacrato il nuovo altare e l’ambone nella chiesa prepositurale dei Santi Protaso e Gervaso

Chiesa Gorgonzola, le foto della consacrazione dell’altare con l’Arcivescovo Delpini
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Grande partecipazione stamattina in chiesa per la Messa presieduta dall’ Arcivescovo Mario Delpini. Dopo solo 5 mesi dalla sua visita pastorale Delpini è tornato a Gorgonzola per benedire l’altare e l’ambone.

Nel corso della celebrazione l’Arcivescovo ha benedetto l’altare aspergendolo con il sacro crisma, l’acqua santa e bruciando l’incenso. Al termine il parroco don Paolo Zago lo ha ringraziato per la sua presenza e Delpini ha anche lasciato in dono una casula (la veste dei preti) alla parrocchia come segno di fraternità e riconoscimento.

Un richiamo alla fraternità

L’arcivescovo Delpini ha anche tenuto l’omelia dopo il Vangelo:

Una stanchezza insostenibile, un’esasperazione intollerabile. Per Elia la vita non è desiderabile, anzi sarebbe meglio non vivere per il profeta perseguitato durante la traversata logorante del deserto. Forse anche così si può descrivere la condizione dell’umanità in questo nostro tempo, in questo nostro territorio. Una stanchezza nel lavoro, in casa, nei rapporti quotidiani. La frenesia delle cose da fare e la fatica ci logora: una stanchezza che toglie anche il gusto delle cose belle. Ma che vita è?

L’Arcivescovo ha affermato che nella vita già caotica di ogni giorno, per di più tormentata dalle notizie di guerre e ingiustizie, sia difficile riconoscere dei segni di fraternità. Ma sono proprio la fede e la comunità che diventano testimonianza di questi segni.

Noi popolo di Dio vogliamo convincerci che la presenza di Gesù sia il vero Pane della vita. La vita non diventa più facile eppure le forze non vengono meno; l’uomo di Dio, riscosso dalla stanchezza e dalla depressione, cammina come colui che ha una meta. Il cammino non è di singoli abbandonati a se stessi ma il comando di Gesù raduna la comunità. Il popolo è infatti convocato chiamando tutti per nome, affichè siano una cosa sola.

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