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Per colpa del maltempo la Paullese resterà chiusa sino al 24 settembre per lavori

La strada sarebbe dovuta essere riaperta oggi, ma sono in corso nuovi interventi alle pompe per evitare allagamenti

Per colpa del maltempo la Paullese resterà chiusa sino al 24 settembre per lavori
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Due differenti episodi metereologici hanno messo in difficoltà Città metropolitana che si è trovata costretta a chiudere la Paullese sino al 24 settembre per il ripristino delle pompe di sollevamento ed evitare che la galleria tra Mediglia e Pantigliate finisca nuovamente sott'acqua.

Paullese chiusa

La Città metropolitana di Milano ha prorogato l’ordinanza di stop al traffico dal km 6+700 al km. 8+000 per consentire i lavori di ripristino delle pompe di sollevamento, messe fuori uso dal maltempo in due differenti episodi.

Alle criticità iniziali, su cui, da subito, i tecnici hanno lavorato per riaprire la viabilità, si sono aggiunte nuove problematiche (innalzamento della falda) a seguito di una nuova perturbazione, che ha richiesto interventi aggiuntivi ancora in corso per poter favorire quanto prima, in sicurezza, il transito veicolare.

hanno fatto sapere dalla ex Provincia di Milano. Il tratto in questione è quello compreso tra Pantigliate e Mediglia.

La precedente ordinanza aveva previsto la chiusura sino a oggi, lunedì 16 settembre 2024, ma non è stato possibile rispettarla. Le strade alternative saranno segnalate direttamente in loco mediante apposita segnaletica.

La nota della consigliera delegata alle Infrastrutture Daniela Caputo

“Consapevole del grave disagio causato ai cittadini e alle cittadine che ogni giorno percorrono la Paullese, ai Comuni che si trovano a dover gestire una grossa mole di traffico, e che la violenza dei fenomeni atmosferici dell’ultimo periodo porta a danni importanti, voglio sottolineare che ogni scelta è legata primariamente alla sicurezza dell’infrastruttura e, di conseguenza, dell’utenza.

Da pendolare, comprendo profondamente e mi dispiace per i disagi di chi resta imbottigliato nel traffico e deve fare i conti coi ritardi dei mezzi pubblici. L’obiettivo di tutti è sì riaprire il prima possibile, ma solo quando la strada sarà totalmente sicura.  Fin dal primo giorno abbiamo lavorato con l’obiettivo di riaprire, il più rapidamente possibile e in sicurezza, la strada, infrastruttura strategica per i cittadini.  Dopo il primo episodio di maltempo del 5 settembre, che ha causato l’arresto delle pompe, la Città metropolitana di Milano si è subito attivata per riparare il guasto elettrico e riattivarle. I lavori effettuati, come del resto quelli in corso, non sono visibili dall’esterno in quanto si svolgono all’interno del tunnel.

Purtroppo, tra il 10 e l’11 settembre, una nuova perturbazione ha interrotto i lavori di ripristino; le nuove piogge hanno generato un problema aggiuntivo e diverso, non elettrico, legato all’innalzamento della falda acquifera, che ha costretto l’impianto di pompaggio a un superlavoro sino al blocco delle pompe stesse, che ora devono essere sollevate dai vani tecnici e revisionate. Nel frattempo, il lavoro dei tecnici non si è mai fermato, contando anche sul supporto della Protezione civile di Mediglia (alla quale va il ringraziamento mio personale e dell’ente), che non è però bastato in quanto l’intervento si è rivelato più complesso del previsto.

È stata quindi incaricata una ditta specializzata, già al lavoro, per svuotare la galleria e recuperare le pompe.  È nostra intenzione, inoltre, acquistare pompe aggiuntive che possano in futuro migliorare la tenuta degli impianti in caso di maltempo.  E per questo, nessuno escluso, stiamo lavorando senza sosta, anche a dispetto di polemiche, strumentali e politiche, che a niente servono se non a speculare senza costrutto".

 

Commenti
Giorgio Gambato

vergogna...non esiste una alternativa per evitare il disagio ,il traffico si scarica da una strada a due corsie in una a mezza corsia e con due rotonde bloccando gli abitanti e i residenti,mai visto un vigile o comunque un addetto al traffico per velocizzare nel possibile il transito dei veicoli ,che cercano alternative bloccando di fatto la viabilità nei paesi limitrofi. immagino che il fatto che ci sia una falda sia una novità per i vari ingegneri,architetti e affini

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