BUONA LA PRIMA

Una "sfida" vinta: la prima edizione del Festival della poesia a Pessano con Bornago

Un weekend all'insegna della cultura con al centro la poesia nella cornice di piazza della Resistenza

Una "sfida" vinta: la prima edizione del Festival della poesia a Pessano con Bornago
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A Pessano con Bornago, sabato 14 e domenica 15 si è svolta la prima edizione del Festival della poesia nella cornice di piazza della Resistenza. Nonostante il posticipo della cerimonia d'apertura causa forte vento, la scaletta non ha subìto variazioni, anzi, la partecipazione ha superato di molto le aspettative degli organizzatori.

Varie forme di poesia

Un programma vario con al centro la poesia declinata in diverse forme ha attirato una platea desiderosa di scoprire una dimensione culturale troppo spesso fraintesa o ignorata. Il festival ha infatti spaziato da reading teatrali a tema a lezioni con audio e immagini, dalla presentazione di generi poetici poco conosciuti a incontri musicali, da intensi concerti e mostre fotografiche a omaggi a poetesse. Insomma, ce n'era per tutti i gusti.

La cooperativa sociale Alboran ha collaborato con l'Amministrazione per la buona riuscita dell'evento. Alessandra Bossini ed Emanuela Scola, coadiuvate dalle volontarie Elisa lo Presti, Manuela Bellina e Giorgia Fossati, si sono occupate del coordinamento.

Una sfida per tutti

Sebbene abbia riscosso un notevole successo, il festival rappresentava una scommessa, "una sfida" stando alle parole del sindaco Alberto Villa, che ha tenuto a spiegare le origini del progetto.

Quando la biblioteca di Pessano è rimasta scoperta, non essendoci più il bibliotecario, abbiamo deciso di prendere un'altra strada, ovvero affidarla a una cooperativa, in modo che si facesse promotrice di più eventi destinati alla cittadinanza. Con la cooperazione di più persone siamo riusciti a organizzare gruppi di lettura, a sperimentare laboratori e sistemare e ricatalogare i libri della biblioteca. Si è rivelata una scelta vincente. Visto il successo delle iniziative abbiamo pensato di riportare in auge il tradizionale concorso di poesia, interrotto a causa del Covid. Se alla prima edizione hanno partecipato poche decine di artisti, già alla seconda è diventato un successo nazionale, in cui si sono cimentati anche noti poeti contemporanei. Un segnale che non poteva essere ignorato. Da qui l'idea di promuovere un festival vero e proprio.

Ha detto il primo cittadino.

Si è trattata quindi di una scelta vincente, tenendo presente che lo stesso weekend ha ospitato altre manifestazioni.

La chiamerei un'edizione "campione". È stato un azzardo, anche perché negli stessi giorni c'è la Sagra del Gorgonzola, un'istituzione ormai. Ma siamo soddisfatti dell'affluenza, è un evento destinato a essere un riferimento.

ha aggiunto Villa.

La cultura come mezzo di inclusione

Un aspetto da non sottovalutare è l'opportunità per la cittadinanza di condividere dei momenti di convivialità, imparando allo stesso tempo.

Ci sono stati numerosi incontri durante l'anno, segno dell'interesse attivo della comunità verso attività del genere. Non potevamo non dar seguito ad un'iniziativa che ha coinvolto più di 200 autori da tutta Italia. I cittadini sono gli attori principali di questo spettacolo. Il mio ringraziamento va alla cooperativa Alboran e alle associazioni, parte attiva del tessuto relazionale-culturale. Ognuno ha svolto il proprio ruolo per rendere questa esperienza il più coinvolgente e istruttiva possibile.

ha sottolineato l'assessore alla cultura Maria Tomaselli.

In piazza presenti anche gli stand degli editori e quelli di realtà locali e non quali il Comitato Genitori, l'associazione pensionati, Polvere di Storie, Musica Diffusa, la Piccola Accademia di Poesia, il Book Club, il Sorriso, la Lega Italiana Poetry Slam e la Fondazione Fabrizio de André. Non sono inoltre mancati stand in cui saziarsi, dopo aver partecipato ai “banchetti” culturali.

Un ospite speciale

A rendere unica la giornata di sabato è stata la presenza di Aurelio "Cochi" Ponzoni, comico, cabarettista, cantante e attore italiano. Prima di esibirsi in una coinvolgente performance musicale d'altri tempi, ha deliziato il pubblico con aneddoti e storie del secolo scorso. Incalzato dall'autore di Radio Popolare Francesco Tragni, ha raccontato retroscena spassosi e dimostrato come la cultura, a differenza di oggi, fosse dominante nella quotidianità. Ha rievocato i tempi d'oro della Milano bohemien, dei salotti intellettuali all'Oca d'Oro in Porta Romana: una vita al fianco di personalità illustri quali Dario Fo, Teo Teocoli, Enzo Jannacci solo per citarne alcuni e Renato Pozzetto. Con quest'ultimo, in particolare, è cresciuto, fino al successo. Nel 1965 il duo approda sul palcoscenico del celebre Derby di Milano regalando momenti difficili da dimenticare.

Gli scatti del festival

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