Botta e risposta

La Polizia Locale chiude il club estivo per 60 giorni, il giudice lo riapre

Salvi i party a bordo piscina al Surabaya di Brugherio. La questione tornerà in Tribunale a settembre

La Polizia Locale chiude il club estivo per 60 giorni, il giudice lo riapre
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La Polizia Locale lo chiude perché mancano le dovute autorizzazioni, il giudice invece lo riapre.

Braccio di ferro tra Comune e Surabaya

Dietro le decine di fotografie pubblicate sui propri canali social dal Surabaya Club di Brugherio in queste prime settimane di apertura, si nasconde un duro braccio di ferro tra il Comando e l’Amministrazione comunale (da una parte) e la società che gestisce la versione estiva del noto e omonimo locale di viale Europa (dall’altra).

Ma cosa è accaduto? Di certo c’è che l’attività en plein air, una novità 2024 entrata a regime a giugno, è regolarmente in funzione solo grazie alla decisione del Tribunale amministrativo della Lombardia, che ha congelato provvisoriamente l’ordinanza firmata il 19 luglio 2024 dal comandante della Locale Silverio Pavesi.

Locale chiuso in base al Tulps

Tenendo conto degli articoli 17 bis e 17 quater del Tulps, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, è stata applicata al Surabaya la sanzione amministrativa accessoria della sospensione dell’attività per sessanta giorni, quando il tetto massimo di stop previsto è di tre mesi. La società ha impugnato il provvedimento davanti al Tar. In un decreto del 29 luglio 2024, pubblicato nei giorni scorsi, il presidente della Sezione terza ha accolto la richiesta cautelare del privato. Ergo: il Surabaya è potuto andare avanti come se nulla fosse successo, visto che ha anche annunciato l’apertura due domeniche fa della piscina.

I sopralluoghi delle Forze dell'ordine

Tuttavia sotto la cenere la brace continua ad ardere. Nel primo periodo successivo all’inaugurazione del locale all’aperto, infatti, il Comando di via Quarto e i Carabinieri avevano eseguito alcuni sopralluoghi, anche a seguito di proteste da parte dei residenti che lamentavano la musica troppo elevata.

Quello stop all'attività non rispettato

Ma il disturbo della quiete serale nulla c’entra con la sospensione provvisoria decisa da Pavesi. Lo stop temporaneo (bloccato dal Tar) sarebbe figlio di un precedente ordine di interruzione dell’attività di viale Europa non rispettato. In occasione del primo controllo delle Forze dell’ordine, a seguito della presentazione della Scia, pare che fosse ancora aperta la pratica edilizia propedeutica ai lavori per la realizzazione della zona esterna. Insomma, ufficialmente il cantiere non era ancora stato chiuso, ma i clienti già affollavano il locale. E a cascata questo avrebbe inficiato la validità della stessa Segnalazione certificata di inizio attività.

Pavesi ha applicato poi la Legge regionale 6 del 2010 che regola il settore del commercio. In particolare l’articolo 80, che recita:

"Chiunque eserciti l’attività di somministrazione di alimenti e bevande senza la prescritta autorizzazione o altro titolo abilitativo o quando sia stato emesso un provvedimento di inibizione o di divieto di prosecuzione dell’attività e il titolare non vi abbia ottemperato, ovvero quando il titolo autorizzatorio o abilitativo sia sospeso o decaduto, è punito con la sanzione amministrativa prevista dall’articolo 17 bis del Tulps".

Il Tar "congela" il provvedimento della Polizia Locale

Ma perché allora il Tar a congelato l’ordinanza della Polizia Locale? Per il giudice Villa Fiorita avrebbe dovuto comunicare l’avvio del procedimento amministrativo alla controparte. Solo che il Municipio, dovendo intervenire in maniera urgente e in base a una possibilità in tal senso garantita dalla normativa in materia, ha bypassato questo passaggio.

Il Tar, però, è andato oltre la "semplice" questione prettamente procedurale: "In ragione della durata non breve della sospensione inflitta e del fatto che l’attività è stata appena avviata", uno stop per sessanta giorni (con il Tribunale non certo a pieno regime visto che siamo in pieno agosto,) "rischia di rappresentare un grave pregiudizio se non riuscisse a decollare". Anche alla luce di tutto ciò, il decreto che ne è venuto fuori è stato più «garantista» del solito.

Bocche cucite dell'avvocato e del Comando (per ora)

L’avvocato Alessandra Clerici del Foro di Milano, che ha curato il ricorso per conto della Bdc Sas, società che gestisce il Surabaya versione estiva, raggiunta telefonicamente in settimana durante le vacanze ha evidenziato di "non essere stata autorizzata dal cliente a rilasciare dichiarazioni".

Tutto rinviato a settembre (con l'estate praticamente alle spalle)

Da parte sua anche il Comando, essendo ancora in corso il procedimento davanti al Tar, ha preferito mantenere il riserbo, in attesa di capire come andrà la trattazione nel merito durante la seduta dell’11 settembre. Non è stato possibile, infatti, fissare un’udienza anticipata. Ma allora, comunque andrà la vicenda e visto il calendario, il clou della bella stagione e dei party in riva alla piscina saranno di fatto nella loro fase discendente.

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