Aggredisce i Carabinieri di Pioltello, libero il giorno dopo
Dopo aver tentato la fuga ha colpito i militari che lo avevano fermato. Il giudice ha confermato l'arresto, ma lo ha rimesso in libertà
Prima la fuga per le vie del Satellite con i Carabinieri alle calcagna, poi l’aggressione ai militari che lo avevano bloccato. Ma dopo il parapiglia generato lo scorso martedì mattina, mercoledì era di nuovo in giro per Pioltello, libero.
Vede i Carabinieri e poi fugge
Non è passato inosservato quanto accaduto intorno alle 10.20 di martedì 23 luglio 2024 tra le vie del quartiere. Un uomo, 28enne egiziano senza fissa dimora, ma di fatto domiciliato in città, stava passeggiando per via Cilea quando ha notato la pattuglia del Radiomobile della Compagnia di Pioltello impegnata in un servizio di controllo. Il soggetto, già noto per precedenti legati allo spaccio di stupefacenti, è stato affiancato dal veicolo, così ha pensato bene di tentare la fuga.
Ha opposto resistenza all'arresto
Si è lanciato per le vie del Satellite di corsa, inseguito dai due carabinieri che, a piedi, lo hanno braccato sino a raggiungerlo all’altezza del civico 6 di via Cilea. Incurante della presenza di altre persone, il 28enne si è opposto con forza all’arresto, inveendo contro i militari e colpendo uno dei due con calci e pugni. Era talmente agitato che è stato necessario l’intervento di una seconda pattuglia per avere la meglio sul fuggitivo e portarlo in caserma.
Arrestato, ma il giudice lo libera
Dopo le operazioni di rito, il giorno successivo è stato processato per direttissima a Milano. Il giudice, però, pur avendo convalidato l’arresto, ha disposto la denuncia a piede libero, rimandandolo di fatto a Pioltello senza alcuna misura a suo carico, nemmeno il divieto di dimora o il Daspo. Così mercoledì il 28enne era già in giro per il Satellite, situazione che ha destato non poca amarezza nei cittadini che avevano assistito alla scena sperando in un esito diverso.
Il carabiniere coinvolto nell’aggressione, ha preferito non andare in ospedale e non farsi visitare nonostante i calci e pugni subìti.
Giustizia marcia, da riformare alla radice.