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Il Comune di Cernusco sul Naviglio rischia di perdere due locali da 800mila euro di valore

Una società edificatrice ha messo in discussione il contenuto di una convenzione di oltre vent'anni fa che cedeva i due ambienti all'Amministrazione e il giudice le ha dato ragione

Il Comune di Cernusco sul Naviglio rischia di perdere due locali da 800mila euro di valore
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Il Tribunale ha bastonato l'Amministrazione di Cernusco sul Naviglio che ora rischia di perdere (anzi di rinunciare) a due locali che ospitano la scuola dell’infanzia L’Altalena e il Centro per l’igiene mentale dell’Ats, che per oltre vent'anni ha creduto fossero suoi. E che hanno un valore stimato tra gli 800 e i 900mila euro.

La vicenda ex Gondrand

Tutto cominciò nel 1997 dalla volontà di riqualificare un'area dismessa, l’ex Gondrand. L’Amministrazione firmò una convenzione con la allora Cernusco 2000: a fronte di un finanziamento regionale di due miliardi e mezzo di vecchie lire, la società si impegnava a destinare 4mila metri quadrati dei 75mila previsti all’edilizia sovvenzionata.

I sedici appartamenti sarebbero rimasti di proprietà della Cernusco 2000, che aveva però l'obbligo di affittarli per trent'anni a soggetti bisognosi, quindi a canone calmierato.

Ma la maggior parte degli inquilini andò in causa contestando la non applicazione della convenzione e nacque anche un comitato. Inoltre, l’accordo prevedeva la cessione al Comune di due spazi a pian terreno da dedicare alla scuola dell’infanzia e al servizio Ats.

Anche su questi ultimi punti si è acceso un contenzioso, tanto che Villa Greppi ha deciso di rivolgersi al Tribunale per vedersi riconosciuta la proprietà dei locali.

Nel frattempo a Cernusco 2000 è subentrata Cernusco 2010. Nel 2026 la convenzione scadrà e l’operatore, restituendo a Regione il finanziamento ottenuto, diventerà pienamente titolare di tutti gli immobili, senza più obbligo di canone calmierato.

I locali contesi

Dopo la batosta davanti al Giudice nel 2022 la Giunta decise di ricorrere in Appello. Qui i magistrati hanno caldamente invitato le parti a trovare un’intesa extragiudiziale.

L’accordo raggiunto e già approvato dalla Giunta prevede la rinuncia di Villa Greppi a ogni rivendicazione sugli immobili e, in cambio anche della cancellazione del vincolo dell’utilizzo degli stessi per finalità sociali, il versamento di 50mila euro da parte della  Cernusco 2010. Gli avvocati di Villa Greppi infatti, non intravedono buone prospettive in caso di prosecuzione del contenzioso:

Difficilmente in cause così intricate i giudici di secondo grado rimettono in discussione le sentenze di primo. La possibilità di soccombere è alta e i risvolti economici sarebbero rilevanti.

Ma anche in caso di vittoria la questione potrebbe trascinarsi a oltranza. Senza contare che l’operatore potrebbe addirittura reclamare gli affitti incassati dall’Amministrazione dalla scuola dell’infanzia in questi vent’anni.

"Avanti fino all'ultimo grado"

Le minoranze compatte si sono dette fortemente contrarie. Così Giordano Marchetti di Vivere Cernusco:

La convenzione era stata scritta da cani. Tuttavia per vent’anni la sua interpretazione non è mai stata messa in discussione dal costruttore. Se rinunciamo, Cernusco 2010 fa bingo: ottiene due locali senza alcun vincolo.

Vendendoli come residenziali, infatti, può incassare tra gli 800mila e i 900mila euro e restituire nel 2026 il finanziamento da due miliardi e mezzo di lire alla Regione senza alcuna fatica.

La Giunta ci ripensa

Lunedì 22 luglio 2024 il Consiglio comunale avrebbe dovuto ratificare la delibera di Giunta. Il punto però è stato ritirato. Così l'assessore al Patrimonio Daniele Restelli:

Abbiamo tenuto in considerazione le argomentazioni della minoranza, che ringraziamo. Apprezziamo il loro punto di vista di sostenere le ragioni dell'Amministrazione in giudizio.

Ci prendiamo una pausa di riflessione e torneremo in commissione Territorio e in Consiglio dopo le vacanze, per cambiare decisione, o eventualmente per confermare quella odierna.

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