Un'attività in fumo: nel capannone incendiato vasi e lampade per una piantagione di cannabis
In fiamme un edificio e alcuni mezzi lungo la Rivoltana. I pompieri e i Carabinieri hanno rinvenuto tutto il necessario per creare una serra di coltivazione
Quando i Vigili del fuoco sono entrati nel capannone per spegnere le fiamme hanno fatto una scoperta... stupefacente. All'interno dell'edificio di Liscate c'erano vasi e lampade pronte per essere impiegate per la coltivazione della cannabis.
Incendio in un capannone a Liscate
Nel pomeriggio di ieri, 21 luglio 2024, Vigili del fuoco e Carabinieri sono intervenuti per un incendio divampato nell'area industriale lungo la Sp13. In fiamme è andata una motrice di un camion parcheggiato in una stradina laterale in prossimità dell'edificio, quindi l'incendio si è propagato anche ai bancali che si trovavano a pochi metri di distanza e al rimorchio di un altro mezzo pesante. Il fuoco ha coinvolto anche il capannone, con una nube nera che si è alzata in cielo.
Sul posto, oltre ai soccorritori, anche il sindaco di Liscate Lorenzo Fucci.
Ero a casa quando ho visto la colonna di fumo e mi sono reso conto che veniva dal territorio al confine con Vignate. Sono accorso sul posto e ho visto le fiamme. Devo ringraziare il personale del 115 che è prontamente intervenuto riuscendo a domare le fiamme e a evitare che si propagassero. Ho ricevuto rassicurazioni che non è bruciato materiale pericoloso per la salute dei cittadini.
ha detto.
All'interno il necessario per una serra di droga
Ed effettivamente all'interno del capannone non erano custoditi materiali pericolosi, ma i pompieri hanno rinvenuto vasi e lampade allestiti per realizzare una piantagione, con ogni probabilità di cannabis. I Carabinieri della Compagnia di Pioltello, presenti sul posto, hanno informato il magistrato di quanto accaduto. Dai rilievi effettuati all'interno dell'edificio non è stata trovata traccia di stupefacente.
Resta da capire la dinamica dell'incendio e, soprattutto, quale sia stato l'elemento che lo ha generato. Inizialmente si ipotizzava che l'innesco potesse essere la motrice parcheggiata esternamente, ma, dopo la scoperta della serra, non si escludono altre piste investigative.