il caso

Per il Tribunale il circolo Anpi di Fara Gera d'Adda non ha offeso la memoria di Pino Rauti

Il circolo abduano era stato citato per diffamazione dalla figlie dello storico esponente dell'Msi Isabella Rauti, che ha perso la causa. Ora sono arrivate le motivazioni

Per il Tribunale il circolo Anpi di Fara Gera d'Adda non ha offeso la memoria di Pino Rauti
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Sentenza Rauti-Ilardo, pubblicate dal Tribunale di Bergamo le motivazioni che hanno portato all’assoluzione di Carmelo Ilardo, autore di un volantino Anpi contro l'intitolazione del circolo FdI trevigliese a Pino Rauti. Come riferiscono i colleghi di Prima Treviglio.it, esultano il "Comitato per la Difesa e Attuazione della Costituzione" di Treviglio e l’Anpi di Fara Gera d'Adda.

Dopo l'assoluzione, il comunicato stampa

Il giudice ha dunque assolto Ilardo nella causa per diffamazione intentata contro di lui dalla sottosegretaria di Stato per la Difesa Isabella Rauti dopo le parole scritte dall’Anpi di Fara su suo padre, Pino Rauti. Attraverso un comunicato congiunto, le due realtà trevigliese e farese hanno commentato la pubblicazione delle motivazioni dietro la sentenza.
Il commento di Ilardo:
La querelante, che ha accusato Ilardo di aver offeso “l’onorabilità del padre Pino Rauti” tramite la pubblicazione sulla propria pagina di Facebook di un volantino diffuso dall’Anpi di Fara, ha visto respinte le proprie richieste.
Oltre alla valutazione politica della vicenda, che va inquadrata nel perenne e continuo tentativo di modificare le verità storiche di questo Paese, pensiamo sia utile diffondere le motivazioni per cui il giudice del Tribunale di Bergamo ha ritenuto che il fatto non costituisca reato. Sappiamo che per molti di noi la cosa poteva sembrare scontata anche se non lo è, anche se il volantino altro non era che la forma “gentile” di presentare il personaggio a cui, volutamente, il circolo di Fratelli d’Italia di Treviglio ha voluto intitolare la sua sede e, non ci stancheremo mai di sottolinearlo, scelta avallata dalla presenza del sindaco di Treviglio.
Nel volantino era riportato ciò che ormai è considerato una verità storica da quasi tutti, tranne che da questa attuale destra, che fa fatica a dichiararsi antifascista e a pronunciare con chiarezza parole di condanna del Fascismo anche nelle celebrazioni istituzionali dello Stato e dei Comuni.

"Vogliono riscrivere la storia, ma ci opponiamo"

Poi hanno aggiunto:
Hanno provato e stanno provando a riscrivere la storia, visti altri casi di querela ancora in corso nei Tribunali, così come ci stanno provando nei programmi delle scuole, dei media e nelle iniziative istituzionali dove hanno delle cariche pubbliche. Noi però, nel nostro piccolo, ci siamo opposti a questo tentativo e ci siamo attrezzati politicamente e documentalmente per ricacciarlo indietro. E siamo lieti di aver creato un precedente positivo per altrettanti compagni querelati dalla Rauti in provincia di Varese e Roma, a cui va tutto il nostro sostegno.
Ci siamo riusciti grazie alla professionalità dei legali che ci hanno assistito, Michele Olivati e Roberto Trussardi, al sostegno morale e personale dei tanti amici e compagni e delle tante amiche e compagne della provincia in primis, degli iscritti Anpi, ai ricercatori e agli storici Elia Rosati e Luciana Bramati oltre, ovviamente, al Tribunale di Bergamo, che ha riconosciuto nel diritto di critica ancora un diritto da tutelare.
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