Casa di comunità chiusa a Gorgonzola, Olivieri (Lombardia civica): "Sanità, riforma istituzionale in senso federale improrogabile"
Il gorgonzolese, presidente di Lombardia Civica - Alleanza per il Territorio e il Federalismo: "Sanità pubblica distrutta"
La nota di Giuseppe Olivieri di Gorgonzola, presidente di "Lombardia Civica - Alleanza per il Territorio e il Federalismo".
Casa di comunità chiusa a Gorgonzola, Olivieri (Lombardia civica): "Sanità, riforma istituzionale in senso federale improrogabile"
"La recente chiusura a tempo indeterminato dell’ospedale di Gorgonzola per danni ai muri portanti e la cronica carenza di personale medico ed infermieristico in Lombardia ci induce ad esprimere il nostro sconcerto per la situazione in cui versa la Sanità pubblica: consideriamo tale ambito come un esempio lampante di come sia improrogabile una riforma istituzionale in senso federale che garantisca il trattenimento di fondi sul territorio di competenza, proprio per assicurare la fruizione di diritti fondamentali come l’assistenza sanitaria".
Così esordisce la nota del gorgonzolese Giuseppe Olivieri, presidente di "Lombardia Civica - Alleanza per il Territorio e il Federalismo".
"Tutte le istituzioni sono responsabili e nessun partito può sottrarsi dall'accusa di aver contribuito a distruggere la Sanità pubblica. Ricordiamo che dal 2010 al 2019, 37 mld di Euro sono stati tagliati da tutti i governi centrali (Fondaz. Gimbe) e quindi anche da quei partiti, che ora con disonestà intellettuale protestano. Risultato: paralisi della sanità durante l'emergenza Covid, senza pentimento e ritegno da parte del mondo politico, e grave carenza strutturale e di personale sanitario che si protrae nel tempo.
Con urgenza pretendiamo il coinvolgimento sia delle amministrazione regionali, sia del governo centrale, in base alle rispettive competenze, per garantire la formazione di più personale sanitario, attraverso l’abolizione del numero chiuso di Medicina e Chirurgia o un aumento considerevole del numero di studenti all’ingresso; l’implementazione delle relative strutture formative e di assistenza; una forte limitazione alla così detta medicina difensiva, che influenza negativamente l’operatività dei sanitari e comporta un ingente spreco di denaro pubblico; la sburocratizzazione dell'attività dei Medici di famiglia; l’equiparazione della rispettiva Scuola di Formazione ai Corsi di Specializzazione".