In piazza

La protesta degli agricoltori contro i cinghiali: già un migliaio di fronte a Palazzo Pirelli

A Milano la prima di una serie di mobilitazioni che si svilupperanno su tutto il territorio nazionale

La protesta degli agricoltori contro i cinghiali: già un migliaio di fronte a Palazzo Pirelli
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Sono già un  migliaio gli agricoltori che oggi, martedì 18 giugno 2024, stanno protestando davanti a Palazzo Pirelli a Milano, contro la diffusione dei cinghiali.

Dalle Province di Milano, Lodi e Monza Brianza

Sono già un migliaio gli agricoltori e gli allevatori giunti dalle province di Milano, Lodi e Monza Brianza e da tutta la regione, alcuni anche con i trattori, in piazza Duca d’Aosta a Milano, di fronte a Palazzo Pirelli per lanciare il loro grido d’allarme contro la diffusione incontrollata dei cinghiali, per una protesta decisa nelle scorse settimane.
Questi animali selvatici distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone. Un’emergenza nazionale che ha ormai oltrepassato il limite di guardia e che ha spinto gli agricoltori della Coldiretti a scendere in campo in tutte le regioni italiane, con Milano che apre una serie di mobilitazioni sul territorio nazionale, per chiedere risposte certe e immediate e un cambio di passo sulle politiche relative ai piani di contenimento.
ha spiegato la Coldiretti interprovinciale

Colture distrutte

Nel presidio di Milano, sotto la sede del Consiglio Regionale, è stata allestita anche un’esposizione con le principali colture distrutte e i prodotti messi a rischio dagli ungulati. Al fianco degli agricoltori guidati dal presidente della Coldiretti Lombardia Gianfranco Comincioli e da quello di Milano, Lodi e Monza Brianza Alessandro Rota, anche sindaci e rappresentanti delle istituzioni.
Nella piazza piena di gente, si vedono cartelli con le foto degli incidenti provocati sulle strade e dei danni nelle campagne ma anche con scritte come “Basta danni ai nostri campi”, “Chiuso per cinghiali”, “Basta cinghiali”, “Cinghiali incubo delle strade”.

 

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