Si intascava i soldi dei clienti, ex broker finanziario nei guai: maxi sequestro da oltre due milioni di euro
Perquisizioni ai danni dell'uomo e dei suoi familiari, indagati per truffa e abusivismo in materia di intermediazione finanziaria
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per € 2.400.490 ed un decreto di perquisizione nei confronti di un ex broker e dei suoi più stretti familiari. Indagati per i reati di truffa e abusivismo in materia di intermediazione finanziaria.
Si intascava i soldi dei clienti, ex broker finanziario nei guai: maxi sequestro da oltre due milioni di euro
La Guardia di Finanza di Milano, su delega della locale Autorità giudiziaria., ha dato esecuzione ad un Decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari per complessivi € 2.400.490,00, nonché ad un Decreto di Perquisizione nei confronti di un ex broker finanziario ed i suoi più stretti familiari, indagati per i reati di truffa e abusivismo in materia di intermediazione finanziaria.
Secondo la prospettazione dell’Ufficio, l’ex consulente finanziario, colpito nel 2018 da un provvedimento della CONSOB di radiazione dall’Albo professionale per essersi appropriato illecitamente di ingenti somme di denaro dai propri clienti, ha continuato a perpetrare tale condotta illecita in concorso con il padre e la sorella, entrambi consulenti finanziari anch’essi radiati dall’Albo per analoghe condotte,
mettendo in atto un articolato e organizzato sistema illecito di raccolta abusiva del risparmio.
Nel corso delle indagini, condotte dalla Sezione di Polizia Giudiziaria - Aliquota Guardia di Finanza della Procura della Repubblica di Milano, è emerso come l’ex broker, unitamente al padre e alla sorella, omettendo di riferire di non avere più alcun titolo professionale, acquisiva la fiducia di ignari clienti/investitori cui proponeva di investire i rispettivi risparmi in prodotti finanziari dallo stesso gestiti, così ottenendo la disponibilità di ingenti somme di denaro, che faceva poi transitare su rapporti bancari intestati a sé o ai propri familiari.
In alcuni casi, l’indagato principale, presentandosi quale consulente indipendente di una società di servizi finanziari risultata inesistente, induceva le vittime a disinvestire i propri regolari investimenti ed a versargli il corrispettivo, garantendo una gestione finanziaria diretta e remunerativa. Sempre al fine di realizzare la condotta illecita, lo stesso utilizzava una galleria d’arte a lui riconducibile per raccogliere somme di denaro da gestire anche proponendo l’acquisto di quadri di autori contemporanei mai consegnati alle vittime, promettendo un rilevante profitto derivante dalla successiva rivendita, anche in Paesi esteri (Dubai).
Le vittime, incentivate negli investimenti con l’illusione di vantaggiose prospettive di rendimento sui capitali investiti, oscillanti tra il 6%-7% e il 15% annuo, venivano tratte in inganno con una falsa rendicontazione periodica e la restituzione di minime somme di denaro a titolo di interessi, in ogni caso mai corrispondenti agli interessi promessi.
Alla scadenza dell’asserito investimento, nonostante le reiterate richieste delle vittime, gli indagati non rimborsavano il capitale, ma dilatavano i termini della restituzione con false giustificazioni e spesso inducevano le parti offese, già in difficoltà economica, a richiedere ulteriori finanziamenti con la fittizia promessa del pagamento delle rate da parte del falso broker.
Le indagini hanno fatto emergere come il falso consulente ed i suoi familiari abbiano raccolto abusivamente fin dal 2009 denaro per diversi milioni di euro ai danni di 19 persone fisiche non competenti in materia finanziaria, molte delle quali anziane ovvero affette da gravi patologie, ricevendo le somme da investire tramite bonifici, assegni in bianco e, in un caso, tramite la consegna di € 250.000,00 in contanti.