Ospitalità fittizie a Pioltello: sequestrati beni per 1 milione e mezzo di euro
Gli inquirenti hanno rinvenuto proprietà acquistate dai coniugi per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro
Dalla segnalazione della Polizia Locale di Pioltello che ha dato il "la" alle indagini ai sequestri eseguiti questa mattina. Sono stati messi i sigilli a beni immobili e mobili per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro, tutti riconducibili al 37enne egiziano che, insieme alla moglie, aveva messo in piedi un sistema per aggirare la legge e concedere l'ospitalità a stranieri necessaria per ottenere il permesso di soggiorno.
Dopo gli arresti, il sequestro
Oggi, giovedì 23 maggio 2024, la Polizia di Stato ha messo a segno un altro colpo dopo le indagini che avevano portato all'arresto lo scorso dicembre di una coppia di egiziani residente in piazza Garibaldi.
La Polizia di Stato di Milano ha eseguito questa mattina un provvedimento di sequestro di prevenzione propedeutico alla confisca, disciplinato dal codice antimafia, emesso dal Tribunale di Milano – Sezione autonoma Misure di Prevenzione, di tutti i beni mobili ed immobili dal valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro riconducibili a un cittadino egiziano di 37 anni, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Piacenza.
L’attività di indagine che ha portato alla complessa ricostruzione del patrimonio economico riconducibile al cittadino egiziano di 37 anni e alla moglie, connazionale 35enne, svolta dall’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali, trae origine dal monitoraggio, da parte degli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano, di un’anomala presentazione di numerose richieste di Ospitalità effettuate dal 37enne a favore di numerosi suoi connazionali.
Le indagini condotte
Da una prima indagine, era emerso come l’uomo avesse effettuato diversi acquisti d’immobili nella zona di Pioltello e in alcuni Comuni della provincia di Sondrio, suddivisi in 15 immobili e 5 terreni, tra cui un vigneto. Acquisti tutti effettuati senza una solida provvista economica, intestandoli sia alla moglie sia ad altri prestanome. Gli elementi acquisiti grazie anche alla collaborazione dell’Ufficio Immigrazione della Questura milanese, hanno dato spunto a un’attività investigativa condotta dai poliziotti della Seconda Sezione della Squadra Mobile meneghina che ha portato a indagare, il cittadino egiziano per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, intestazione fittizia di beni ed autoriciclaggio, unitamente a altri 7 stranieri che , avendo fonti di reddito assai esigue, hanno trovato nella commissione di tali attività illecite la principale fonte di sostentamento.
Le indagini, oltre che permettere di accertare innumerevoli “vendite” di dichiarazioni di ospitalità fittizie a favore di soggetti richiedenti asilo politico, hanno evidenziato un vero e proprio modus operandi volto a far ottenere, ai destinatari delle succitate dichiarazioni, validi titoli di soggiorno.
Il racket delle dichiarazioni di ospitalità
La coppia, nel periodo compreso tra il 30 giugno 2020 e l’8 agosto 2023, ha presentato presso il Comune di Pioltello 60 dichiarazioni di ospitalità e 7 iscrizioni anagrafiche di residenza fittizie a favore di altrettanti cittadini extracomunitari, ricavando, da tale stratagemma, una cifra superiore ai 100mila euro: per una dichiarazione di ospitalità nel comune dell’hinterland milanese si facevano pagare 700/800 euro, per una medesima richiesta nei Comuni in provincia di Sondrio di Tresivio e Teglio incassavano una cifra pari a 600 euro, mentre, per un’iscrizione anagrafica di residenza, richiedevano la somma di mille euro.