Ambiente

Impianto di biogas A2A: nasce un comitato civico per opporsi alla realizzazione

Cittadini di Melzo, Gorgonzola e Pozzuolo si sono uniti per mantenere alta l'attenzione sul possibile arrivo dell'impianto di biodigestione dei prodotti di scarto agricoli

Impianto di biogas A2A: nasce un comitato civico per opporsi alla realizzazione
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Un moto civico di ribellione contro quello che viene visto come l’ennesimo scempio del territorio: l’impianto di biometano che A2A vorrebbe realizzare a Gorgonzola, al confine con Melzo. Un dissenso che si è diffuso a macchia d’olio coinvolgendo sempre più persone. Creare un fronte compatto di cittadini è stato un passaggio quasi naturale.

Il comitato civico SosteniAmo l'ambiente

E’ nato così il comitato civico SosteniAmo il territorio, che nel giro di pochi giorni ha già raccolto un’ottantina tra soci, attivisti e sostenitori. Nel ruolo di presidente è stato nominato l’avvocato melzese Emanuele Cuscela.

Quando si è diffusa la notizia della possibile realizzazione di un impianto da parte di A2A al confine della nostra città abbiamo creato un gruppo WhatsApp per raccogliere informazioni e coinvolgere i cittadini. Nel giro di un mese abbiamo deciso di costituirci in un vero e proprio comitato, formato da persone di Melzo, Gorgonzola e Pozzuolo, di estrazione differente e indipendenti da partiti o liste. Tutti accomunati dalla necessità di fare qualcosa di concreto per opporci a questo progetto.

ha spiegato Cuscela. Oltre al presidente, il comitato ha costituito un Direttivo formato da altri cinque membri: Ambrogio Marabelli (vice presidente), Clemente Locatelli (segretario e tesoriere), Massimo Baldassarre e Donatella Medici. A loro si accosta un gruppo operativo formato da Fabio Invernizzi, Marisa Colombo, Ester Gerli, Luigi De Ponti e Antonello Billà.

Contrari al luogo, non all'impianto

Ciò che il comitato ha tenuto a precisare è la contrarietà all’ubicazione scelta, non alla tecnologia o all’impiego di biomasse nella produzione di energia "pulita" e rinnovabile.

L’area individuata da A2A è a poca distanza dalle case di via Aldo Moro e di via Volontari del Sangue, per non parlare poi della presenza dell’ospedale Santa Maria delle Stelle e di varie attività imprenditoriali. Riteniamo non sia il contesto ideale per un’attività che produce odori sgradevoli. Per non parlare poi dell’aspetto legato all’inquinamento. Infatti la presenza dell’impianto aumenterà l’afflusso di mezzi pesanti e agricoli, appesantendo il traffico della zona e, quindi, aumentando le emissioni nocive. Melzo è già “chiusa” a est dalla Teem, a ovest dalla Cerca e dalla zona industriale con la presenza di tante logistiche. A sud c’è l’impianto di biometano di Truccazzano, che pur essendo ben più piccolo di quello ipotizzato da A2A produce odori fastidiosi che vengono percepiti anche dai melzesi. Ultimo aspetto quello paesaggistico, considerando che le ipotesi progettuali parlano di un biodigestore di grosse dimensioni che andrebbe a “deturpare” le campagne a nord della città

ha concluso Cuscela.

Il servizio completo sulla Gazzetta della Martesana in edicola e online per pc, smartphone e tablet a partire da sabato 13 aprile 2024. 

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