I chirurghi pediatrici "a domicilio": dal Policlinico di Milano agli ospedali di Cernusco e Melzo
Grazie a una convezione tra Asst Melegnano Martesana e il dipartimento Area materno-infantile del Policlinico di Milano
La sanità territoriale e di prossimità passa anche dalle convenzioni tra Aziende sanitarie differenti e i vantaggi sono per tutte le parti in causa, in primis per i pazienti. E’ il caso della collaborazione tra la Chirurgia pediatrica del Policlinico di Milano e la Pediatria di Melzo e Cernusco, una rapporto collaudato ormai da due anni nato dalla stima reciproca tra i due direttori: Ernesto Leva, direttore di struttura complessa di Chirurgia pediatrica e direttore del dipartimento Area Materno - infantile del Policlinico di Milano, e il primario della Martesana Giovanni Traina.
Chirurgi pediatrici negli ospedali in Martesana
Negli anni abbiamo stretto proficue collaborazioni con diverse Asst del territorio lombardo: Monza, San Raffaele e Varese solo per citarne alcune. Grazie alla conoscenza con il collega Traina abbiamo pensato di estendere la collaborazione anche con la Martesana, tenendo conto che ci troviamo di fronte a un territorio con un bacino potenziale di utenti di oltre 600mila unità.
ha spiegato il dottor Leva. Il concetto di base è che certe specializzazioni, come la Chirurgia pediatrica, non sono presenti negli ospedali di provincia e spesso non avrebbe nemmeno senso investire risorse per creare i reparti tenendo conto del numero dei casi. Così chi necessita di questo tipo di cure deve rivolgersi ai centri specialistici di Milano, come per esempio il Policlinico e tutte le strutture collegate (Mangiagalli e De Marchi per citare le principali nel settore neonatale e pediatrico).
Il pensiero che sta dietro alla convenzione con l’Asst Melegnano Martesana è che è più facile far spostare i medici che i pazienti, così abbiamo deciso di mettere al servizio del territorio i nostri professionisti che effettuano attività ambulatoriale e chirurgica “a domicilio” nei presidi di Cernusco e Melzo
ha proseguito il dottor Leva.
Visite e interventi sui bambini a domicilio
Ciò significa che, in casi specifici, ossia per bambini sopra ai 3 anni e per interventi chirurgici di media o bassa intensità, non c’è bisogno di recarsi a Milano per essere visitati e operati all’interno delle strutture dell’Asst Martesana.
Un giorno a settimana i medici della mia équipe sono a Cernusco: la mattina in sala operatoria e il pomeriggio in ambulatorio per le visite preoperatorie. Questo permette di venire incontro alle esigenze delle famiglie, ma riduce anche i tempi di attesa per gli interventi. Avere a disposizione le strutture di Cernusco e Melzo, infatti, ci permette di programmare l’attività operatoria con più respiro rispetto a quanto possibile utilizzando solo gli spazi del Policlinico di Milano. Anche perché gli ospedali locali sono strutturati per il tipo di interventi pediatrici che eseguiamo e partecipare al lavoro di équipe permette loro di sviluppare maggiori competenze e di misurarsi con interventi che altrimenti non sarebbero eseguiti.
ha spiegato il direttore Leva. La collaborazione tra gli enti sanitari è disciplinata da convenzioni firmate dalle rispettive direzioni generali, "frutto della lungimiranza di chi amministra la sanità e si fida delle proposte di noi medici", ha sottolineato il dottor Leva. A oggi, dunque, le famiglie che avrebbero necessità di interventi chirurgici per i propri figli possono riferirsi direttamente a Cernusco e Melzo con la tranquillità di essere visitati e operati dagli stessi specialisti che operano al Policlinico di Milano.
Un nuovo modo di fare sanità territoriale
Penso che si tratti di una nuova modalità per concepire la sanità, dove i grandi centri ospedaliere sono gli hub di riferimento e le strutture locali diventano “spoke” con cui interfacciarsi. Quando abbiamo iniziato la collaborazione con l’Asst Melegnano Martesana c’erano medici anestesisti che si dedicavano ai bambini, oggi l’intero personale della sala operatoria ha sviluppato competenze e conoscenze grazie a questa collaborazione. Ritengo che i piccoli ospedali abbiano delle potenzialità da sfruttare, incentivando magari i servizi meno specialistici e più di prossimità per il territorio. Questa è la strada che deve essere seguita per garantire una sanità di livello e vicina alle esigenze delle persone
ha concluso il primario.