Risuona il silenzio a Cassano d'Adda per onorare i cinque martiri antifascisti
Il ricordo dei partigiani uccisi dai nazisti e il discorso del sindaco: "Morirono anche per tutti gli innocenti vittime di guerre e dittature in giro per il mondo"
Cassano d'Adda si è ritrovata come ogni anno a ricordare e onorare i suoi cinque martiri antifascisti uccisi dai nazisti nel marzo del 1945. Oggi, domenica 24 marzo 2024, si è tenuta una cerimonia unitaria guidata dall'Amministrazione comunale, davanti al cippo che ricorda i loro nomi: Luigi Restelli, Luigi Lodola, Giuseppe Fontana, Giuseppe Ruggeri e Giovanni Ballarati.
Onore ai martiri antifascisti di Cassano
La deposizione di una corona da parte del sindaco Fabio Colombo è avvenuta alla presenza delle autorità civili e religiose: banda, Alpini, Anpi, Associazione nazionale Carabinieri, Polizia Locale, Giunta e opposizioni in Consiglio comunale.
I partigiani vennero uccisi dai tedeschi il 31 marzo del '45, come rappresaglia per un attacco partigiano finito nel sangue avvenuto alcuni giorni prima e nel corso del quale morì un ufficiale nazista e Luigi Restelli.
Il discorso del sindaco
Nel suo discorso il primo cittadino ha ripercorso quella drammatica pagina di storia, ricordando il loro sacrificio e andando con la mente ai giorni nostri:
"Affrontarono le armi e il plotone di esecuzione nazifascista per liberare l'Italia dall'invasore tedesco e ripristinare la libertà e la democrazia nel nostro Paese - ha detto Colombo - Ma morirono anche per tutti gli innocenti vittime di guerre e dittature in giro per il mondo: dalle atrocità del Vietnam alle purghe maoiste, da Pinochet ai campi di sterminio di Pol Pot, dai regimi di Chavez ai talebani, dal Myanmar all'Iran. Ogni volta che preferiamo un lato di questa lista all'altro dimentichiamo la lezione esemplare di questi giovani martiri, che hanno sempre scelto di stare dalla parte degli oppressi. Se dimenticassimo la loro testimonianza, tradiremmo gli ideali di democrazia, antifascismo e libertà che hanno ispirato la nascita della Repubblica Italiana".