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Flash mob
Davanti a Palazzo Lombardia contro i tagli ai disabili: Cologno Monzese dice "no"
Alla protesta hanno partecipato anche l'Amministrazione comunale, il Punto Inclusione, Genitori tosti in tutti i posti e Mondoabaut
Oltre cento associazioni sono scese in piazza, davanti a Palazzo Lombardia, per protestare contro la riduzione dei fondi per la disabilità grave e gravissima. E Cologno Monzese c'era, con due assessori (Antonio Velluto in fascia tricolore e il collega Andrea Arosio) e tre associazioni: Punto Inclusione, Genitori tosti in tutti i posti e Mondoabout, con i responsabili Maurizio Attanasi e Mara Navoni.
Flash mob davanti alla Regione: Cologno Monzese c'è
Ieri, sabato 23 marzo 2024, è stato organizzato un flash mob per denunciare il drastico taglio dei contributi. Il confronto avuto a fine febbraio con l’assessore regionale Elena Lucchini non ha avuto il risultato finale sperato. Da qui la scelta della mobilitazione.
Il taglio alle risorse per le disabilità gravi e gravissime
"Le risorse messe a disposizione dalla Regione restano invariate: i fondi utilizzati per la rimodulazione dei tagli vengono recuperati da una concessione una tantum del Ministero e dal travaso degli oltre 4 milioni di euro del fondo caregiver (ancora una volta risorse ministeriali) già destinati a chi ogni giorno si prende cura di un proprio familiare", hanno osservato dal Punto Inclusione.
Insomma, l’integrazione non è strutturale e tampona solo per il 2024 le decurtazioni, rendendo più lenta l’implementazione di servizi già scarsi e inadeguati.
Oltre cento associazioni mobilitate, oltre alle istituzioni
Alla protesta pacifica e danzante in piazza Città di Lombardia a Milano sono stati invitati a partecipare le famiglie, le stesse associazioni, le istituzioni "e soprattutto la società civile, perché un tema come quello della disabilità non può essere confinato, ma deve diventare universale", hanno concluso dai sodalizi colognesi.
E Cologno ha gridato il proprio "presente".
"La situazione drammatica si riverserà sui Comuni nei prossimi mesi - hanno concluso dal Punto Inclusione -Andremo avanti in questa battaglia perché non possiamo accettare questi giochetti sulla pelle delle persone più fragili".
