Terapisti a quattro zampe, i risultati parlano chiaro: migliorano autostima, consapevolezza e capacità relazionale
Gli Interventi Assistiti dagli Animali: cosa sono e che risultati danno. Ne parlano gli esperti dell'Asst Melegnano Martesana
Nel nostro viaggio alla scoperta delle varie proposte dell'Asst Melegnano Martesana, questa settimana ci imbattiamo in un servizio particolare e innovativo promosso dal Dipartimento di Salute mentale. Oltre ai professionisti "umani" ci sono anche terapisti a quattro zampe che lavorano con i pazienti. E i risultati sono eccellenti. Ne parliamo con le terapiste Sara Collodello e Greta Alice Luchetta (Terp) e con il direttore del Dipartimento, il dottor Federico Durbano.
Interventi assistiti degli animali
Dal 2019 tra gli interventi terapeutico-riabilitativi rivolti alla popolazione della Martesana con disagio psichico è attivo il progetto pilota di Interventi Assistiti dagli Animali (Iaa).
A oggi sono stati realizzati cinque percorsi di gruppo in cui sono stati proposti interventi educativi con la collaborazione di tre cani idonei esperti e di professionisti, formati e certificati secondo le linee guida nazionali sugli Iaa.
"Baloo", "Jack" ed "Estell" sono a tutti gli effetti terapeuti in un percorso di cura che è basato sulla relazione di aiuto, fiducia e scambio reciproco di esperienze positive e di crescita. La loro predisposizione a collaborare e interagire favorisce un clima disteso dove non vi è pregiudizio, ma accoglienza e rispetto degli spazi e tempi. L’equipe multidisciplinare è composta da professionisti che condividono l’obiettivo comune di tutelare e promuovere il benessere delle persone e animali coinvolti.
In cosa consiste il progetto
Si tratta di un progetto complesso e innovativo validato dalla letteratura scientifica. Preziosa è la possibilità di sperimentare questa tipologia di interventi con professionisti esperti e formati, interni ai servizi territoriali pubblici. Fino ad oggi i gruppi di Iaa sono stati rivolti a una popolazione di età compresa tra 16 e 30 anni, con obiettivi specifici e personalizzati. Queste attività sono delle vere e proprie co-terapie che possono portare dei cambiamenti e degli effetti benefici rilevabili attraverso l’uso di strumenti validati.
Gli esiti di efficacia misurati e pubblicati anche dal nostro gruppo dimostrano lo sviluppo di una maggiore consapevolezza e conoscenza di sé relativa alle proprie capacità e limiti, il riconoscimento del bisogno di aiuto, lo sviluppo di competenze sul piano relazionale e la gestione dei propri stati emotivi durante le attività riabilitative proposte, consentendo ai partecipanti di arrivare a sentirsi tranquilli in un contesto di gruppo.
I feedback dei partecipanti confermano quanto osservato dagli operatori e le abilità apprese sono state consolidate nel tempo e utili alla crescita dell’autostima, grazie alla sperimentazione della relazione prima con il cane e poi con i pari. Questo progetto pilota sta prendendo piede negli anni apportando sempre nuovi miglioramenti e aprendosi dal 2023 non solo ai giovani adulti dei servizi territoriali, ma anche agli adolescenti afferenti ai servizi di neuropsichiatria.
Il lavoro con gli adolescenti
Nello specifico nel marzo 2023 è partito un gruppo misto con utenza del Cps e della Npia. Le giovani coinvolte erano caratterizzate da una forte chiusura e ritiro sociale, per questo «Estell», che spicca tra gli altri due cani per le sue elevate doti di socievolezza, ha facilitato e fatto emergere un forte desiderio di apertura e condivisione tra le partecipanti, mai manifestato nei contesti terapeutici precedenti. Il raggiungimento degli obiettivi individuali proposti ha permesso di mettersi in gioco «nella vita reale», nelle relazioni, nei contesti sociali ed una crescita dell’autonomia e indipendenza.
Il gruppo è nato come apertura di una nuova tipologia di intervento terapeutico-riabilitativo per l’utenza minore, ma si è dimostrato un progetto innovativo di collaborazione tra servizi. Un ponte di passaggio per gli utenti e terapeuti dei due servizi, che accompagna e guida l’inserimento di giovani fragili in un contesto di cura a misura di adulto. L’utilizzo di un mediatore emotivamente carico come l’animale da compagnia rappresenta un elemento significativamente facilitante durante il percorso di recupero in soggetti che mostrano evidenti difficoltà nell’espressione della propria sofferenza.