Cooperazione internazionale

Cernusco, finanziate tre borse viaggio per giovani: destinazione la Bosnia Erzegovina

Il sindaco Zacchetti: "Siamo contenti di supportare questa importante possibilità, che unisce il valore di un’esperienza di volontariato a un percorso formativo"

Cernusco, finanziate tre borse viaggio per giovani: destinazione la Bosnia Erzegovina
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Tre giovani residenti in città potranno prendere parte a progetti di cooperazione internazionale con borse viaggio finanziate dal Comune.

Cernusco, finanziate tre borse viaggio per giovani: destinazione la Bosnia Erzegovina

La Giunta Comunale di Cernusco sul Naviglio ha deliberato il sostegno economico a tre borse viaggio destinate a tre giovani di età compresa tra i 21 e 28 anni residenti in città, che avranno la possibilità di prendere parte a progetti di cooperazione internazionale avviati in Bosnia Erzegovina da IPSIA, (Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli).

Siamo contenti di supportare questa importante possibilità, che unisce il valore di un’esperienza di volontariato a un percorso formativo, elementi chiave per crescere come individui e quindi per far crescere la propria comunità, commenta il sindaco Ermanno Zacchetti. Al ritorno, i giovani cernuschesi coinvolti avranno insegnamenti preziosi da condividere: li ascolteremo volentieri nei momenti di restituzione, che saranno occasione di conoscenza e crescita per tutta la città.

La partecipazione alla borsa viaggio offrirà ai nostri giovani una preziosa opportunità formativa e di scambio socio-culturale con le realtà locali che lavorano a favore dei richiedenti asilo e dei migranti» aggiunge l’Assessore alla Cooperazione Internazionale Debora Comito. L’esperienza che vivranno, sarà sicuramente arricchente sul piano personale e li porterà a riflettere e mettersi in gioco su una tematica oggi molto delicata e drammatica, ma nello stesso tempo sarà una preziosa “testimonianza” per la nostra città perché capace di generare nuovi ponti di solidarietà verso quelle realtà più fragili e spesso troppo “lontane”».

Il contesto

I progetti di volontariato sono quelli realizzati nel Cantone di Una Sana, nella zona Nord Occidentale della Bosnia Ezegovina, al confine con la Croazia. Capoluogo cantonale è Bihać una piccola cittadina che ha visto nel corso dell’ultimo decennio un flusso in aumento di emigrazione da parte dei cittadini bosniaci verso l’Europa, diventando anche la principale via di transito per la popolazione che percorre la rotta balcanica con l'intento di raggiungere i paesi europei: si calcola che, a partire dalla primavera del 59.000 persone provenienti per lo più da Afghanistan, Pakistan, Siria, Iraq e Iran siano passate attraverso i confini della Bosnia Erzegovina nel tentativo di raggiungere altre destinazioni.

Le persone in transito, registrate come richiedenti asilo, vengono alloggiate all’interno dei diversi centri di accoglienza TRC (Temporary Reception Center) aperti nel corso di questi anni, gestiti da IOM (International Organization for Migrations) e UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees) in collaborazione con lo stato bosniaco tramite SFA (Service For Foreigners Affairs) e le diverse organizzazioni partner.

I progetti

I giovani saranno impegnati in attività a favore di richiedenti asilo e migranti all’interno del TRC Lipa, a circa 30 Km dalla città di Bihać. Inaugurato nel novembre 2021, questo centro è l’ultimo aperto in ordine di tempo. È stato finanziato dall’UE con l’aiuto dei singoli governi europei e dell’OIM ed è gestito dal Servizio bosniaco per gli affari esteri con l’aiuto dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, delle agenzie delle Nazioni Unite e delle organizzazioni non governative partner. Alcune attività potranno coinvolgere occasionalmente anche le persone ospiti anche nel TRC Borići, a Bihać, sempre nel Cantone di Una Sana.

L’esperienza sarà preceduta da un percorso formativo necessario alla preparazione e all’inserimento nelle attività gestito da esperti dell’organizzazione nel settore e del paese d’intervento. La formazione continuerà in itinere grazie alla presenza di un tutor dell’organizzazione in loco che monitorerà le attività e l’andamento. Durante la permanenza è previsto anche un percorso di supporto psicologico per elaborare l’esperienza di servizio con i migranti, prevenire il burn-out e i traumi secondari che da questa possono scaturire.

Questo consentirà l'apprendimento esperienziale nel loro lavoro quotidiano e l'apprendimento dello stress professionale e della resilienza. Al rientro, i giovani saranno coinvolti in momenti di restituzione dell’esperienza alla cittadinanza.

Adesione

Per manifestare il proprio interesse, è necessario scrivere una email entro il 30 aprile 2024 a ipsia@acli.it. Coloro che supereranno una prima selezione, verranno poi sottoposti a un'intervista e una prova di lingua inglese. I criteri di valutazione si baseranno sulla coerenza tra curriculum e la proposta offerta, la capacità di adattarsi a situazioni difficili, l'uso della lingua inglese, la disponibilità a realizzare percorsi post-borsa sul territorio comunale e in collaborazione con l’organizzazione.

Verrà definita una graduatoria da parte di una commissione composta da personale del Comune e referenti di IPSIA, che si incaricheranno del processo di accettazione del borsista. Ai volontari impegnati nelle borse esperienziali verrà richiesto un contributo di co-partecipazione alle spese 250 Euro, mentre tutte le altre spese sono a carico del Comune. La partenza è prevista su due turni: settembre /ottobre o ottobre/novembre 2024.

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