"I fantastici 5": in prima serata su Canale 5 con Raoul Bova l'attore di Pioltello Enea Barozzi
Enea, 23 anni, è Elia un atleta paralimpico che punta a gareggiare agli Europei. Un trampolino di lancio per la carriera del giovane attore pioltellese
E' pronto a entrare nelle case di milioni di italiani, gli stessi che stasera, mercoledì 17 gennaio 2024, seguiranno in prima serata su Canale 5 il primo appuntamento con la fiction Mediaset "I fantastici 5". Insieme alla star Raoul Bova, infatti ci sarà anche un pizzico di Martesana: l'attore di Pioltello Enea Barozzi.
La prima puntata di "I fantastici 5"
Parte oggi in prima serata su Canale 5 la nuova serie Tv in 8 puntare da 50 minuti che racconta l'attività sportiva, le difficoltà le passioni e le relazioni di un gruppo di atleti paralimpici della società sportiva di atletica leggera NovaLux e del loro allenatore, Riccardo Bramanti, interpretato dalla star Raoul Bova.
Nel cast, che tra gli altri vanta anche la partecipazione di Francesca Cavallin nel ruolo della presidente della NovaLux Sofia Calabresi, un ruolo importante lo riveste il 23enne pioltellese Enea Barozzi. Nella fiction, infatti, è Elia, un ragazzo cerebroleso dalla nascita. Ha difficoltà nei movimenti e nella coordinazione degli arti e soffre di improvvisi "black out" fisici in cui il suo corpo si blocca nonostante la mente resta lucida. Un ragazzo sbruffone e spavaldo, ma anche ricco di talento oltre che di bellezza: infatti attirerà l'attenzioni delle figlie di Riccardo, il suo nuovo allenatore.
La storia raccontata dalla fiction, prodotta da Luca Bernabei per la regia di Alexis Sweet e Laszlo Barbo, porta gli spettatori nel mondo della disabilità e dello sport, vivendo la quotidianità di atleti paralimpici alle prese con un allenatore che più che ai risultati guarda all'importanza di fare squadra e di essere felici in quello che si fa.
Da Pioltello a tutta la Nazione
Enea è tutt'altro che nuovo alle grandi produzioni, visto che sin da giovanissimi ha calcato set di prestigio come quello del regista Gabriele Salvatores nel film "Il ragazzo invisibile". Terminati gli studi e diplomatosi al Machiavelli di Pioltello, il 23enne ha frequentato un'accademia di cinema per poi dedicarsi a quella che da passione si è trasformata in una vera e propria professione. Che gli sta dando grandi soddisfazioni, visto che nel suo curriculum vanta apparizioni anche in fiction per Rai, Ray Play e per Amazon.
E' stata un'esperienza bellissima, ma anche molto impegnativa. Ho trascorso lunghi periodi, mesi a Roma per girare le scene, con un ruolo che mi ha portato a essere particolarmente impegnato sul set. Con il cast si è creato un rapporto bellissimo ed è stato un piacere e un privilegio lavorare con attori del calibro di Raoul Bova.
ha raccontato il pioltellese (l'intervista completa la trovate sulla Gazzetta della Martesana in edicola e online a partire da sabato 20 gennaio 2024).
La storia in sintesi
Riccardo ha dedicato la sua vita alle sue più grandi passioni: l’atletica e l’allenamento, anche a costo di trascurare la moglie e le figlie, Anna (15) e Giorgia (17), con cui Riccardo fatica ad entrare in sintonia. Già, perché circa cinque anni prima il matrimonio di Riccardo non ha retto e, a seguito della separazione dei genitori, le due ragazze si sono trasferite in Germania con la madre.
Dopo la morte della madre, avvenuta circa sei mesi fa, Anna e Giorgia sono tornate a vivere con Riccardo, ma per lui è stato come accogliere in casa due sconosciute: le ha lasciate che erano bambine, ora sono due adolescenti pronte a diventare donne.
Oggi ritroviamo Riccardo intento a guidare un gruppo di giovanissimi atleti under 12 in un modesto campetto di provincia. Una semplice telefonata però, sta per cambiare tutto e Riccardo, con al seguito le riluttanti figlie, è pronto a trasferirsi al Centro Sportivo della Nova Lux di Ancona, prestigiosissima società sportiva, al vertice del panorama nazionale per quanto riguarda l’atletica paralimpica italiana. I quattro velocisti che Riccardo dovrà allenare, continuamente sotto i riflettori di stampa sportiva e non, si devono preparare agli Europei che si svolgeranno di lì a tre mesi.
Sono: Greta (22), amputata e con una protesi alla gamba sinistra; Christian (24), in sedia a rotelle; Elia (18) con difficoltà neuronali legate al movimento; Marzia (21), cieca. Insieme a loro c’è anche Laura (22), una ragazza amputata ad una gamba appena arrivata al centro ma di cui Riccardo intuisce subito le potenzialità.
Quattro superstar e una giovane promessa: per Riccardo non è un’occasione, è LA occasione che stava aspettando per rilanciarsi ad alti livelli.
Il rapporto con i ragazzi però tarda a sbocciare. Riccardo scopre di non godere della fiducia né di Sofia Calabresi (interpretata da Francesca Cavallin), presidente della società, che gli impone un ruolo più da “controllore” che da allenatore, né degli atleti, schivi ed individualisti, presi da problemi personali e medici, da vicende amorose e legali, alla continua ricerca della propria identità. Riccardo scopre presto come per quei ragazzi la parola “sport” faccia rima con “tutto”; decide quindi di allenarli prima di tutto per trasmettere la sua passione per lo sport, che non deve mai diventare ossessione.
Inizia così il viaggio di Riccardo, supportato da due figure: Freddie (45), l’amico di vecchia data e attuale medico della società, uomo dal cuore buono e dai modi buffi – oggi in carrozzina – che ama il suo lavoro, stare con i ragazzi e prendersi cura di loro facendoli correre al meglio; e Alessandra (35), tutta coraggio e spavalderia, fisioterapista della Nova Lux amputata ad una gamba. Non ama i freni inibitori e trascinerà con sé anche Riccardo, facendogli riscoprire la bellezza di prendere la vita con più leggerezza.
Riuscirà Riccardo a rendere questo gruppo di singoli una squadra? Potrà un allenatore “di bambini”, trascinare quattro giovani atleti professionisti sul tetto d’Europa? Riuscirà a re-instillare in loro la felicità di praticare sport?
E lui? Recupererà il rapporto con le figlie, riscoprendo verità dimenticate e ritrovando la sua felicità?