Il direttore generale dei Diavoli Rosa di Brugherio fa un primo bilancio della stagione
Tra campo e scrivania, l'analisi di Danilo Durand: "Siamo orgogliosi di rappresentare la città, fiduciosi nella collaborazione con l'attuale Amministrazione"
Tempo di bilanci in casa Diavoli Rosa di Brugherio. Un approfondimento a 360°, dalla serie A al settore giovanile, passando per pubblico, crescita e progetti futuri, nell’intervista rilasciata dal direttore generale e tra i fondatori della società Danilo Durand.
Durand, partiamo subito dalla Serie A. Che prima metà di stagione è stata?
È stata una prima parte sicuramente positiva. Nonostante abbiamo cambiato gran parte del sestetto iniziale, oltre allo staff tecnico, siamo sempre stati convinti di aver fatto delle scelte che ci potessero portare ad ottenere un risultato superiore a quello dello scorso anno e in questo momento siamo sicuramente in linea con le aspettative. A voler guardare il pelo nell’uovo ci mancano i tre punti persi a Parma, ma a parziale giustificazione in quella partita non abbiamo potuto usufruire del nostro opposto. Il bilancio diventa sempre più positivo se penso che abbiamo, come ogni anno, lanciato nuovi giovani nel panorama della Serie A come Selleri (impegnato ora con la nazionale italiana Under 20) e valorizzato giocatori che l’anno scorso hanno calcato poco il campo come Ichino, Mancini e Carpita, anche lui in nazionale ora. La squadra per l’ennesimo anno, e questa non è una banalità, è composta per 12 su 14 da giocatori che escono dal nostro settore giovanile e tra Superlega, A2 e A3 siamo gli unici a vantare tale risultato, così come possiamo vantarci di schierare la rosa più giovane di tutti i campionati della Lega Pallavolo Serie A.
Prima di questo stop avete conquistato quattro vittorie consecutive. Quanto può influire questo in termini di performance, considerando che vi aspettano due settimane di fuoco tra gare già in calendario e recuperi infrasettimanali?
Sicuramente questa pausa non ci favorisce e ci costringerà ad un tour de force con recuperi infrasettimanali. Però se questo è il prezzo da pagare per avere ragazzi nei gruppi della nazionale ben venga ciò. Sicuramente non dovremo crearci degli alibi perché la volontà è quella di affrontare il girone di ritorno come quello dell’andata.
Hai allenato gran parte dei ragazzi e molti altri li conosci direttamente essendo quasi tutti del nostro settore giovanile. Che squadra è questa?
Senza dubbio è una squadra che è simbolo del lavoro che viene fatto ai Diavoli Rosa e racchiude in pieno tutte le nostre qualità che sono dedizione al lavoro, metterci entusiasmo in qualsiasi momento, una squadra che non molla mai e che continua a lavorare per migliorarsi. Tutti fattori che da sempre ci contraddistinguono in ambito giovanile.
È iniziato il girone di ritorno. Cosa dovrete fare per alzare l’ asticella e difendere questa metà classifica che vi siete guadagnati?
Non c’è una cosa particolare da fare, c’è da continuare a lavorare come lo staff sta facendo, crescendo di settimana in settimana e apportando sempre miglioramenti nel nostro gioco. Ritengo però che una posizione di classifica più tranquilla possa aiutarci nel darci quella serenità necessaria a farci continuare a crescere e migliorare.
I numeri dicono che sicuramente la battuta è stata un’arma vincente. Nel girone bianco siamo al terzo posto per numero di ace realizzati (77 ace), subito dopo Mantova (seconda, 78 ace) e Savigliano (prima 82 ace). Dal punto di vista tecnico cosa ti è piaciuto finora su cosa invece si può essere ancora più incisivi?
Col nuovo allenatore abbiamo lavorato molto sulla battuta, fondamentale che si sta evolvendo e che ad alto livello rappresenta una parte molto importante nelle dinamiche del gioco. Lo staff ha interpretato al meglio questo evolversi e i risultati ci stanno dando ragione. Possiamo ancora trovare un equilibrio maggiore nel nostro gioco soprattutto a muro e in difesa. Giornata dopo giornata, si percepiscono i miglioramenti che stiamo facendo.
Abbandoniamo un attimo il campo e passiamo sugli spalti. Pubblico. Una media di 700 spettatori a partita con l’obiettivo di raggiungere lo splendido sold out dell’anno scorso. Uno dei pubblici più numerosi della serie A3. Soddisfatto del seguito?
Assolutamente sì, molto contenti del seguito che abbiamo. Dai dati della Lega abbiamo uno dei pubblici più numerosi del girone e questo dimostra la validità non solo del lavoro di quest’ anno, ma di quello che da oltre 30 anni facciamo sul territorio. Questo affetto nei nostri confronti ci rende orgogliosi e dà molta soddisfazione ai nostri atleti che durante le partite sono accompagnati dal calore di tanti appassionati.
Passiamo al settore giovanile, qual è la situazione attuale?
Vi racconto di 22 gruppi tra maschile e femminile che partecipano a 28 campionati e questo è un record per la nostra società che ha registrato un boom di iscritti, quasi 300 atleti. Abbiamo disputato fino a dicembre oltre 200 gare di campionato e abbiamo già partecipato a 22 tornei giocati tra Italia ed Europa. Un’attività importantissima che portiamo avanti grazie agli allenatori, 28, che per tutta la settimana, senza conoscere sabato, domenica o festività, seguono i ragazzi nella loro crescita non solo tecnica ma anche umana.
Sono molto orgoglioso della qualità che siamo riusciti a creare nei nostri staff, così come dell’essere riusciti a coinvolgere tantissimi volontari per portare avanti la nostra gigantesca attività e questo è un grande esempio di vita e di comportamento, a loro va sicuramente il mio ringraziamento più grande. Dal punto di vista sportivo tutti i gruppi giovanili stanno rincorrendo i propri obiettivi stagionali nel modo migliore, in particolare l’accento va sul gruppo che disputa la serie C regionale, un gruppo composto da atleti under 18, che è in testa alla classifica e che insegue la promozione nel campionato nazionale di serie B. Senza dimenticare la serie D femminile che, con una squadra giovanissima, sta occupando il 4° posto in classifica. Per il resto sappiamo che i momenti cruciali arriveranno in primavera e contiamo, come ogni anno, di farci trovare pronti per portare in alto la bandiera dei Diavoli Rosa e di Brugherio. Abbiamo raggiunto traguardi nazionali e internazionali davvero incredibili ma non perdiamo mai di vista l’attività sul territorio, nelle scuole e con tutti i gruppi che non concorrono a raggiungere uno scudetto ma che si mettono in gioco per superare i propri limiti, e rispettare quelle regole di convivenza, condivisione, rispetto ed amicizia che li porteranno ad essere cittadini migliori.
Cosa ti senti di dire a Brugherio e ai brugheresi?
Siamo orgogliosi di rappresentare Brugherio. In tutti questi anni, fin da quando ci ha accolti, abbiamo fatto in modo che il nome di Brugherio diventasse sinonimo di qualità, di impegno e di successi. Ci identifichiamo in questo Comune e, nonostante le difficoltà passate, abbiamo fortemente voluto restare e continuare a lavorare su Brugherio perché crediamo nelle possibilità che ci potrà offrire in futuro. Come detto prima i dati di pubblico e di iscritti dimostrano che la nostra realtà è percepita con grande stima da tante persone e questo ci stimola a lavorare sempre più per i Diavoli Rosa e per la nostra città.
In questi ultimi anni, come in tutte le sane famiglie, con l’Amministrazione comunale ci sono stati momenti di alti e bassi. Naturale che per l'attività che svolgiamo una collaborazione stretta e di reciproco aiuto è fondamentale. Siamo sicuri che le Amministrazioni passate e quella attuale riconoscano la grande importanza del lavoro svolto da noi finora. Siamo grati per quello che Brugherio ci ha dato e averne il nome sulle maglie è un modo per dimostrarlo. La speranza è quella di poter unire in modo sempre più indissolubile il nostro nome a quello della città, continuando a svolgere sul territorio tutti quei progetti sociali di cui ho parlato durante questa intervista e riuscire a rendere tutto questo sempre più performante negli interessi di tutta la collettività è il nostro obiettivo.
Abbiamo creduto molto in questa nuova Amministrazione nel momento elettorale, consapevoli di avere davanti persone capaci di gestire una città e di portare avanti nuovi valori e nuovi progetti. Proprio per questo in noi c’è grande speranza di poter intraprendere con loro un nuovo corso che porti a risultati e obiettivi sempre più prestigiosi.