Diciassette furti in due settimane: arrestati quattro albanesi che hanno colpito anche nell'Adda Martesana
A fermarli sono stati i poliziotti della seconda sezione della Squadra Mobile di Milano in base al provvedimento disposto dai Pubblici Ministeri del VII Dipartimento, Criminalità Organizzata Comune, titolari delle indagini
Quattro persone arrestate perché ritenute responsabili di una ventina di colpi in appartamento: è l'esito dell'indagine condotta dalla Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, dove i ladri sono passati anche dall'Adda Martesana.
La banda e i furti
I cittadini albanesi di 30, 32, 34 e 41 anni sono stati rintracciati all’interno di varie abitazioni a Paderno Dugnano, in provincia del Milanese, Varedo e Limbiate e sono ritenuti responsabili di furti consumati e tentati in diverse province lombarde.
Hanno colpito anche nell'Adda Martesana: a Cassina de' Pecchi, Gorgonzola, Bussero e Brugherio.
A fermarli sono stati i poliziotti della seconda sezione della Squadra Mobile di Milano in base al provvedimento disposto dai Pubblici Ministeri del VII Dipartimento, Criminalità Organizzata Comune, titolari delle indagini. L’attività d’indagine ha preso il via dall’individuazione di un’autovettura di grossa cilindrata, rubata, utilizzata dalla banda per portarsi sui luoghi dei furti e poi darsi alla fuga: su questo veicolo i malviventi erano soliti applicare targhe clonate da altre autovetture e applicate per rendere difficoltosa la tracciabilità del potente mezzo attraverso i varchi cittadini.
L'indagine
I servizi di osservazione e pedinamento, la visione di telecamere dei sistemi di videosorveglianza, l’attività tecnica di intercettazione telefonica e ambientale, hanno permesso agli investigatori della Squadra Mobile di individuare altre autovetture utilizzate dal gruppo criminale e di raccogliere elementi di riscontro circa la responsabilità dei cittadini albanesi in ordine a diciassette furti in abitazione, consumati tra il 14 e il 28 ottobre, commessi con la tecnica dell’arrampicata ovvero calandosi dai tetti per raggiungere gli appartamenti da svaligiare.
Le perquisizioni domiciliari effettuate dagli agenti della Squadra Mobile hanno permesso di rinvenire, in un box di Rozzano nella disponibilità degli indagati, una delle auto di grossa cilindrata rubate e utilizzata per commettere i furti. Sono stati rinvenuti indumenti indossati in occasione dei furti per cui si procede, attrezzi atti allo scasso, una sega circolare, apparecchi ricetrasmittenti, torce, chiavi di autovetture, soldi contanti, monili ed orologi di provenienza furtiva. Nel corso del servizio, inoltre, è stato sottoposto a controllo un altro cittadino albanese, anch’esso gravato da precedenti di polizia, che è stato accompagnato in Questura per ulteriori accertamenti.