La protesta del sindaco di Melzo: "Se dovessero approvare il biogas, mi incateno davanti al Pirellone"
Non ha usato mezzi termini il sindaco Antonio Fusè, che martedì sera in Consiglio comunale ha annunciato la strenua difesa di Melzo da quella che sembra essere la minaccia di A2A
L'impianto di biometano fa paura anche a Melzo: il sindaco Antonio Fusè, per evitarlo è disposto proprio a tutto, anche a dare un fortissimo segnale in Regione Lombardia.
"Mi incateno davanti al Pirellone"
Se qualcuno ha intenzione di realizzare un impianto di biometano davanti alla nostra città, io mi incateno al Pirellone.
Non ha usato mezzi termini il sindaco Antonio Fusè, che martedì sera in Consiglio comunale ha annunciato la strenua difesa di Melzo da quella che sembra essere la minaccia di A2A.
Ovvero di realizzare un mega impianto di biometano, il più grosso mai costruito in Europa, con 32 campane, nel territorio di Gorgonzola, ma al confine con Melzo. A un tiro di schioppo dall’ospedale, dal cimitero, dal centro abitato e dal polo scolastico.
Una vicenda che è stata già discussa in Consiglio comunale a Gorgonzola a più riprese, con una mozione fotocopia di quella che è stata portata nella seduta di martedì, firmata e sottoscritta anche dalla lista civica Melzo si Rigenera, dal Partito democratico e appoggiata dalla Lega. Tranne da Fratelli d'Italia, che ha votato per l'astensione.
Fusè però, non ha usato mezzi termini.
No, no e assolutamente no. Un impianto del genere non deve assolutamente sorgere vicino alla nostra città e ho intenzione di far sentire la mia voce con tutto me stesso. Sono disposto ad azioni politiche d’impatto e, se fosse necessario, a incatenarmi anche davanti al Pirellone, palazzo di Regione Lombardia. Un sindaco deve anche essere capace di difendere la sua città e i suoi concittadini, io non faccio un passo indietro.