I medici di famiglia contro l'assessore regionale alla Sanità Bertolaso: "Venga nei nostri studi e veda"
La segretaria provinciale della Fimmg Anna Carla Pozzi ha replicato alle accuse dell'assessore regionale
"Lo dico senza problemi, è bene che si organizzino perché su certi ambiti le farmacie funzionano meglio". Queste le parole che l'assessore regionale alla Sanità Guido Bertolaso ha indirizzato ai medici di medicina generale che svolgono attività territoriale. Una punzecchiatura cui ha fatto seguito un'immediata replica. E per la Città metropolitana di Milano ha preso parola la dottoressa con studio a Pioltello Anna Carla Pozzi, segretaria provinciale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale).
L'invito in ambulatorio all'assessore
Noi medici di famiglia, sinceramente, siamo in attesa di un cenno di interesse da parte dell'assessore al Welfare della Regione Lombardia Guido Bertolaso, che vorrei invitare nel mio studio per una giornata, affinché si renda conto di cos'è la medicina generale oggi. La mia non vuole essere una provocazione, vuole essere un invito. Venga qua da me. Io in questo momento sono in studio, venga per un giorno quando vuole, anche se basterebbero 2 ore, per vedere che cosa stiamo facendo. Siamo qui tutti i giorni. Io ho lo studio a Pioltello, ho 1.800 assistiti e con gli iscritti a termine arrivo a 2mila. Sono in una medicina di gruppo nella quale siamo 3 medici, ho 2 segretarie, un'infermiera. Stiamo facendo la campagna vaccinale antinfluenzale, anti-Covid, anti-pneumococcica. Io mi sto occupando anche di questi centri vaccinali che sono sulla mia Asst di riferimento nel weekend
ha replicato senza mezzi termini la dottoressa Pozzi ponendo l'accento sulle incombenze che interessano i medici di famiglia.
La medicina di gruppo e i vaccini
Come Fimmg siamo impegnati a promuovere l'associazionismo medico e ci auguriamo che la Regione promuova un ulteriore sviluppo delle medicine di gruppo, dotate di infermieri e collaboratori di studio. Queste medicine, che sono organizzate, stanno offrendo con grande impegno un servizio di qualità ai cittadini, soprattutto in questo momento di grave carenza di medici di famiglia
ha aggiunto
Sempre come Fimmg Milano stiamo anche promuovendo numerosi centri vaccinali grazie all'organizzazione delle nostre società di servizio e per il momento a un accordo che abbiamo con l'Asst Melegnano e Martesana, che si è resa disponibile e ci ha fatto entrare nelle Case di comunità a Peschiera Borromeo, Vimodrone, Rozzano e Vaprio d'Adda, dove prestiamo questa attività di sabato e domenica mattina. Un servizio graditissimo al pubblico proprio perché erogato nel weekend, quando le persone sono magari più libere di portare il proprio genitore a vaccinarsi. Ci auguriamo anche una disponibilità di altre Asst con tutte le società di servizio presenti nell'area metropolitana. Domenica scorsa ero a Rozzano. Le persone ci dicevano che è stata una bella idea fare le vaccinazioni di domenica. Sono stata felice e sto vedendo le agende riempirsi alla velocità della luce. Vuol dire riuscire a coprire quella parte di popolazione che magari, se non avesse questo servizio, non si vaccinerebbe neanche. Lo facciamo in sicurezza, perché nelle Case di comunità abbiamo tutto il carrello delle urgenze ed è presente il medico e l'infermiere.
Screditati nei confronti dei pazienti
Un altro aspetto sottolineato dalla dottoressa Pozzi è il risultato negativo che le parole dell'assessore regionale creano nei pazienti, già stanchi e sfiduciati per la mancanza di medici di basi frutto di una carenza che non permette la sostituzione di chi va in pensione. Con situazioni di alta tensione che spesso sfociano anche in liti e (talvolta) violenza nei confronti dei dottori stessi.
Siamo in attesa di conoscere la bozza del Pssr, il Piano socio sanitario regionale di cui l'assessore Bertolaso ha parlato nei giorni scorsi in un incontro al Pirellone, secondo quanto riportato da consiglieri regionali presenti, per poter offrire la nostra disponibilità a potenziare le nostre attività di telemonitoraggio domiciliare nei confronti dei pazienti più fragili e a migliorare le attività di presa in carico dei pazienti cronici
ha concluso la dottoressa Pozzi
Invito l'assessore a non generalizzare perché veramente ci amareggia. Se percepiamo mancanza di dialogo? Sì, perché più volte abbiamo chiesto un appuntamento, ma non siamo mai riusciti a parlare. Vorremmo presentargli quello che sono le realtà del territorio. Perché ci sono molte realtà territoriali, che sono una diversa dall'altra, ci sono anche delle eccellenze e penso che sia giusto che il lavoro vada riconosciuto. Stiamo facendo molto e siamo abbastanza amareggiati. Sa cosa avviene? Che con questa campagna dissacratoria nei nostri confronti, i pazienti si arrabbiano molto spesso con noi, si stabilisce un rapporto talvolta teso, veniamo insultati, alcuni alzano la voce per niente. Non c'è più serenità nel lavoro e questo pesa molto. E fa scappare i medici anziché attirarli. In un momento di carenza come questo, direi che non è il caso.