Omicidio di Melzo, uccise e fece a pezzi la madre: chiesti 28 anni
La pm Calandrucci ieri, lunedì 13 novembre 2023, ha chiesto 28 anni di condanna alla Corte d'Assise, di riconoscere le attenuanti generiche, a causa "dell'estremo disagio emotivo e familiare nel quale viveva, trovandosi in un evento più grande delle sue capacità e risorse"
Omicidio di Melzo, uccise e fece a pezzi la madre: per Rosa Fabbiano sono stai chiesti 28 anni.
Uccise e fece a pezzi la madre
Secondo la pm Elisa Calandrucci il movente non è stato premeditato dalla mente fredda e spietata di un killer, ma si è trattato di un gesto dettato da una condizione di "grave e prolungato disagio nel contesto familiare".
La vicenda risale al 26 maggio del 2022 ed è agghiacciante, stampata come un marchio nella mente della città. Lucia Cipriano, 84 anni, affetta da demenza senile grave, non si vedeva più da tempo: di lei si prendeva cura la figlia Rosa, 59, che faticava a gestire la madre da sola. Le sorelle abitano altrove. Dal 31 marzo 2022 della Cipriano più nessuna notizia, Fabbiano aveva detto ai vicini di averla portata prima a Mediglia, in casa sua, per poterla gestire meglio, poi a una delle sorelle di averla sistemata in una casa di riposo. Ma quest'ultima aveva sospettato che qualcosa non andava e aveva allertato i Carabinieri della stazione cittadina, che a maggio avevano fatto il macabro ritrovamento.
L'anziana, in avanzato stato di decomposizione, era stata prima strangolata, poi fatta a pezzi nella vasca da bagno. Fabbiano, che ha agito sempre da sola, ha cercato di tenere nascosto il delitto, fino a quando non è stata scoperta.
Chiesti 28 anni e le esequie per la defunta
La pm Calandrucci ieri, lunedì 13 novembre 2023, ha chiesto 28 anni di condanna alla Corte d'Assise, di riconoscere le attenuanti generiche, a causa "dell'estremo disagio emotivo e familiare nel quale viveva, trovandosi in un evento più grande delle sue capacità e risorse". Attenuanti non prevalenti sulle aggravanti, però.
Poi ha chiesto il nulla osta per le esequie della Cipriano.