A Pioltello gli studenti fanno lezione sotto l'acqua
Gli studenti del liceo Machiavelli hanno lanciato il grido d'allarme, hanno paura che il soffitto cada loro in testa
A lezione tra secchi, stracci e acqua che cade dal soffitto. Non ci stanno gli studenti della 5ªF del liceo Scientifico Niccolò Machiavelli di Pioltello che da tempo si trovano costretti a fare lezione in condizioni davvero al limite. E hanno deciso di far sentire la loro voce.
Gli studenti fanno lezione tra secchi e stracci
Manderanno una lettera a Città Metropolitana, questo è certo, dopo aver segnalato quanto sta accadendo nella loro aula ai vertici dell’istituto, in attesa che qualcuno prenda posizione prima che il soffitto cada letteralmente sulle loro teste.
Il punto della faccenda è proprio questo: buchi, infiltrazioni, pannelli gonfi d’acqua e pronti a staccarsi dall’alto. In mezzo ai banchi secchi e stracci, per quando piove. Disagi che non sono stati segnalati solo a Pioltello, quelli scolastici.
Siamo un gruppo di studenti della 5ªF dello Scientifico e siamo molto preoccupati per le condizioni strutturali della nostra classe. Quest’anno abbiamo dovuto cambiare aula a causa di alcuni episodi di sovraffollamento, addirittura non esiste più nemmeno l’aula professori, e siamo finiti in questa classe all’ultimo piano dove abbiamo subito riscontrato diverse problematiche riguardanti le condizioni dell’aula, in particolar modo per quanto riguarda il soffitto. Quando piove entra l’acqua e molte porzioni del soppalco sono gonfie di umidità, si rompono e potrebbero cadere da un momento all’altro. Mentre facciamo lezione abbiamo dei secchi che raccolgono i liquidi e il pavimento spesso e volentieri è bagnato, ci sono delle goccioline che cadono anche sui banchi. La paura però è che ci precipiti tutto in testa.
Problematiche del genere sono legate anche alle luci al neon presenti in aula, che funzionano a singhiozzo, nonostante più volte sia passato un elettricista. Continuano a guastarsi.
"Una situazione insostenibile: scriveremo a Città Metropolitana"
Non sappiamo se sia dovuto alle infiltrazioni, ma pensiamo che la situazione, così non sia più sostenibile. Non siamo gli unici a lamentare questa situazione negli istituti scolastici, abbiamo visto che la scorsa settimana lo hanno fatto gli alunni di Cassina de’ Pecchi, magari, nell’Adda Martesana, ce ne sono altri come noi che vogliono far sentire la propria voce. Più siamo, in questo caso, meglio è, e magari qualcuno ci ascolta e interviene.
Gli studenti sono intenzionati a scrivere anche una lettera a Città Metropolitana.
Proveremo a contattare i funzionari, non sappiamo se verremo ascoltati o meno, ma vogliamo rimanere con le mani in mano
hanno concluso.