Commozione

Un fiume di persone, fiori nerazzurri e la maglia dell'Inter. L'ultimo saluto al mitico Fabio Ravanelli

Nella chiesa di Sant'Andrea a Pioltello centinaia di persone hanno preso parte al funerale del titolare del bar Il Macinino di Pioltello

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Anche da Lassù è riuscito a strappare un sorriso alle persone con il cuore colmo di dolore. Perché all'ingresso nella chiesa di Sant'Andrea per tributare l'ultimo saluto a Fabio Ravanelli, hanno trovato il suo corpo custodito all'interno di una bara con sopra un cuscino di rose... nerazzurre ovviamente. Di fianco una maglia della "sua" Inter. Così, sotto gli occhi gonfi di pianto, il velo di un sorriso.

L'ultimo saluto a Fabio Ravanelli

Un lungo applauso ha accompagnato l'uscita della bara dalla chiesa di Sant'Andrea a Pioltello dove oggi, giovedì 28 settembre 2023, si è celebrato il funerale dell'amato barista e titolare del bar Il Macinino. Poco lontano, a cento metri, la porta del locale chiusa, le veneziane nere abbassate e un cartello semplice: "Chiuso per lutto".

Ma per lutto sembrava essersi fermato l'intero quartiere visto che centinaia di persone hanno voluto essere presenti per stringersi intorno alla moglie Cristina, compagna di vita e di lavoro, colonna insostituibile partner dietro al bancone che altro non era che il palcoscenico di Fabio. Accanto a lei il figlio maggiore, Luca, capace come il padre di strappare un sorriso alle persone che in lacrime nel tentativo di consolarlo si facevano consolare. Più schiva Carolina, la figlia minore che tanto ha reso orgoglioso il papà che non si tirava mai indietro nel raccontare con la solita ironia agli avventori, che poi erano anche amici, quanto fosse incredulo di avere una bimba così intelligente...

Tra i banchi giovani e anziani, interisti e milanisti, onorevoli, amministratori, politici di centro, di destra e di sinistra. Perché la grande dote di Fabio e del Macinino era quella di essere sempre aperto a tutti e per tutti. Mai politicamente corretto, sempre schietto e tagliente, ma con la rara dote di saper ascoltare e accettare anche il parere di chi la pensava diversamente da lui.

"Potevamo riempire il Duomo"

La chiesa di Sant'Andrea era stracolma di persone, impossibile contenere l'affetto per Ravanelli e la sua famiglia. Particolarmente apprezzata l'omelia del sacerdote don Andrè Mukinayi che, con parole semplici, ma profonde, ha ricordato quanto Fabio sia stato speciale e importante per tantissime persone.

Oggi è un caffè amaro quello che beviamo, perché si è spento un uomo speciale, lasciando tutti noi senza parole, nel dolore e nelle lacrime. Caro Fabio il tuo sorriso ci mancherà, ma i tanti ricordi che abbiamo del tempo trascorso con te rimarranno come segno visibile della tua presenza in mezzo a noi.

ha detto. Al termine della funzione, anche il parroco della comunità pastorale Maria Madre delle genti, don Giacomo Roncari, ha voluto salutare i presenti utilizzando la stessa ironia che contraddistingueva Ravanelli.

A Fabio dobbiamo chiedere scusa perché non abbiamo rispettato le sue ultime volontà. Prima di lasciarci aveva chiesto che il suo funerale non fosse celebrato qui, ma in piazza del Duomo. E guardando quanti siamo oggi, sicuramente avremmo riempito la cattedrale.

 

 

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