Un percorso olimpico e gastronomico per "Il Bitto e le Stelle" 2023
Nel cuore della Valtellina, all’Agriturismo La Fiorida, 18 chef del territorio hanno creato un percorso enogastronomico e sostenibile per collegare, attraverso i piatti Milano e Cortina
Il senso del gusto è universalmente riconosciuto per la sua potenza evocativa, strettamente collegata alla memoria di esperienze e luoghi. Con Il Bitto e le Stelle 2023, l’Agriturismo La Fiorida di Mantello ha voluto proiettare questa potenzialità nel futuro, accompagnando i 500 ospiti dell’evento lungo un percorso ideale che unisce Milano e Cortina, le capitali dei Giochi invernali 2026.
L'edizione 2023 di Il Bitto e le Stelle
A tracciare l’itinerario 18 Chef tra i più rappresentativi delle località che, da Milano passando per la Brianza e il Lago di Como, la Valtellina, le Dolomiti e infine Cortina, diverranno il palcoscenico internazionale della massima kermesse sportiva invernale. Da loro, in degustazione, proposte che parlano di tradizione e territorio, di qualità e sostenibilità.
La sostenibilità è risorsa anche per l’ecosistema territoriale
L’intero progetto agrituristico de La Fiorida trae fondamento dallo sviluppo sostenibile, sia delle propri attività, sia di tutto il sistema economico locale. Così Viola Vanini, alla guida de La Fiorida, riassume l’impegno con cui l’azienda agrituristica si è affermata in vent’anni come una delle destinazioni più attrattive e in equilibrio con la natura del turismo lombardo, cogliendo nel 2021 e nel 2022 il riconoscimento della ‘Stella Verde’ Michelin, attribuita alle realtà che si distinguono per un approccio etico e sostenibile.
“Il concetto di filiera di qualità nasce nel ‘chilometro zero’ della nostra fattoria, per poi allargarsi ad allevatori, produttori agroalimentari e manifatture tipiche del territorio valtellinese e lariano, per una valorizzazione dei loro prodotti nella nostra offerta della ristorazione e della ricettività. Vogliamo così offrire agli ospiti una visione completa delle ricchezze che le nostre località sanno esprimere e, dall’altro lato, sostenere chi, coltivando i vigneti eroici ed i meleti, allevando in alpeggio o continuando il rito della pesca, mantengono viva l’economia e la comunità locale, sostengono il turismo e preservano il territorio. Questo, per noi, è un concetto di ‘sostenibilità allargata’ molto importante, quanto l’impegno intrapreso per il rispetto del benessere animale e il raggiungimento dell’autosufficienza energetica grazie agli interventi portati a termine negli ultimi 2 anni”
A conferma di questo, entro il 2024, La Fiorida potrà addirittura andare oltre l’azzeramento dell’approvvigionamento energetico esterno. La progressiva entrata a regime delle ampliate superfici fotovoltaiche, dei nuovi impianti a cippato e a biogas, tutti inaugurati negli ultimi 12 mesi, già quest’anno porterà la copertura dell’80% del fabbisogno energetico dell’intera struttura, mentre per il prossimo anno si realizzerà una produzione pari al 120%. Ciò significa che La Fiorida sarà completamente autosufficiente e potrà restituire in rete il surplus energetico, prodotto in modo completamente green. Questo efficientamento porterà inoltre una minor incidenza dei costi energetici, liberando così risorse che saranno investite nella ristrutturazione della cucina e nell’ampliamento della ricettività, per un continuo miglioramento dell’offerta ai propri clienti.
Turismo: sinergia pubblico/privato volano per lo sviluppo
Con i Giochi Olimpici Invernali 2026 le località ospitanti torneranno ad essere protagoniste dell’evento al pari degli atleti. Per questo il turismo rappresenterà un fattore chiave sia per la capacità organizzativa e ricettiva, sia per come i comprensori si sapranno proiettare oltre lo svolgimento delle competizioni. E per capitalizzare questa opportunità, occorre chiamare a raccolta volontà ed energie delle comunità locali, nessuno escluso, per progettare il futuro e poter dare un sogno da realizzare alle nuove generazioni. Ne ha parlato Plinio Vanini, fondatore de La Fiorida, aprendo la serata:
“Viviamo in un’epoca in cui le persone rappresentano la risorsa più importante e più difficilmente reperibile. Questo perché manca la capacità di alimentare un sogno realizzabile, specie agli occhi delle generazioni più giovani. Pensare di intraprendere un percorso imprenditoriale in ambito turistico-ricettivo richiede ingenti risorse, che spesso vanno persino oltre le forze di chi già ha un’attività avviata. Occorre quindi stringere una sinergia pubblico/privato che possa alleggerire la burocrazia e rendere accessibili risorse per investimenti nello sviluppo di una ricettività di qualità, quale motore di una virtuosa economia turistica. Sostenere le imprese di questo comparto significa sostenere occupazione e indotto locale, specie ora che, grazie alle Olimpiadi Invernali, le nostre località e i nostri prodotti potranno avere un’occasione di promozione dalla portata irripetibile”.
Un messaggio quanto mai attuale, per un comparto in fermento per l’approssimarsi dell’accensione del braciere olimpico del febbraio 2026, raccolto dal presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e da Massimo Sertori, assessore agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica di Regione Lombardia, ospiti dell’evento.
Il presidente Attilio Fontana ha così risposto alle riflessioni di Plinio Vanini
“Regione Lombardia ha un modello che costruttivamente applica la collaborazione tra pubblico e privato. Se ci sono criticità da risolvere o progetti da costruire, siamo abituati a cercare ed attuare le soluzioni insieme. E allo stesso modo crediamo nelle Olimpiadi: idee e programmi di valorizzazione sono già operativi e c’è ancora spazio per promuoverne. Anche in questo caso, quanto si dimostra sostenibile può contare su supporto e risorse concrete”.
“La voglia di fare, la tenacia e la dedizione portano risultati. E La Fiorida è un esempio concreto di questa determinazione tipicamente valtellinese e lombarda, che ha fatto sì che qui e sulle Alpi italiane venissero assegnate le Olimpiadi Invernali 2026” ha sottolineato l’assessore Massimo Sertori, che rifacendosi alla variegata e prestigiosa presenza di Chef, ha aggiunto:
“grazie al Demanio Idrico abbiamo a disposizione quelle risorse economiche che rappresentano gli ingredienti per un rilancio dei territori turistici. Ora la ricetta va necessariamente scritta a quattro mani con il tessuto delle imprese e degli operatori”.
E a sottolineare l’importanza dei giovani che scelgono per il proprio futuro la formazione in ambito turistico, turismo, il Bitto e le Stelle 2023 lascerà un contributo tangibile al loro percorso di studi, avendo promosso una raccolta fondi il cui ricavato sarà destinato all’erogazione di 3 borse di studio in favore degli studenti degli istituti formativi e d’istruzione con indirizzi alberghiero/turistico della provincia di Sondrio: ‘Alberti’ di Bormio, ‘Crotto Caurga’ di Chiavenna e ‘PFP’, con sedi a Sondrio e Sondalo.
L’itinerario enogastronomico de Il Bitto e le Stelle firmato da 18 Chef
Gianni Tarabini, Executive Chef de La Preséf – stella Michelin, con Davide Maddalena, Stefano Piazza e la brigata de La Fiorida hanno riunito per Il Bitto e le Stelle 15 Chef ospiti, tra i più rappresentativi interpreti della cucina italiana di qualità, provenienti dalle località idealmente attraversate dal fil rouge sportivo che lega Milano, Cortina e le sedi delle competizioni olimpiche invernali del 2026.
Gli ospiti dell’evento hanno così potuto degustare le creazioni di Tommaso Arrigoni (Innocenti Evasioni), Alessandro Negrini (Il luogo di Aimo e Nadia) e Claudio Sadler (Ristorante Sadler) da Milano; Fabio Silva (Derby Grill Ristorante) e Lorenzo Sacchi (Il Circolin) da Monza; dalla Valtellina e dell’Alto Lago di Como Roberto Tonola (Lanterna Verde), Andrea Fugnanesi (Stua Noa Fine Dininig), Andrea Galli (Dolce Passione), Maurizio Santin, Alfio Colombo (Spluga Pizzeria Contemporanea) e Romeo Landi (Ristorante Beccaccino); dal Trentino-Alto Adige Filippo Sinisgalli (Zur Kaiserkron), Stefano Croce (Agriturismo El Mas) e Antonio Lepore (Stube Hermitage).
Con loro anche Enrico Derflinger, presidente di Euro-Toques Italia, tra i più rappresentativi chef italiani. Ciascuna proposta è stata inoltre impreziosita grazie ad un attento abbinamento con una selezione di Vini Valtellina, presentati dai produttori stessi, ciascuno fisicamente accanto allo Chef di riferimento, creando così la possibilità di un dialogo diretto, per un approccio ancor più coinvolgente all’esperienza della degustazione.
Il commento di chef Tarabini
Così chef Gianni Tarabini riassume i molti significati che hanno ispirato Il Bitto e Le Stelle 2023:
“Le creazioni della serata sono state interpretazioni personali delle rispettive culture e tradizioni culinarie. Tutte sono state accomunate da un ingrediente scelto nella produzione casearia de La Fiorida, a rimarcare lo stretto legame tra l’allevamento rispettoso del benessere animale, la qualità del latte e della sua filiera, riconoscibile infine anche nella qualità delle proposte enogastronomiche. L’incontro di Chef di questa levatura è un’occasione davvero particolare ed apprezzata dai nostri ospiti. Mai come quest’anno, inoltre, la ricchezza e la diversità delle proposte ci permette di comprendere come l’enogastronomia sappia rappresentare in modo efficace ed emozionale i territori e la loro ricchezza di prodotti: un aspetto importantissimo per rendere ‘memorabile’ l’esperienza di chi giungerà da tutto il mondo per i Giochi Invernali del 2026. In questa prospettiva assume particolare valore la scelta di abbinare l’evento odierno ad una raccolta fondi per dedicare borse di studio agli Istituti che in provincia curano la formazione in campo alberghiero, percorso che accomuna praticamente me e tutti gli Chef che hanno dato vita alla serata”.