Brugherio e la Martesana si tingono di verde per sostenere la ricerca sulle malattie mitocondriali
Brugherio, Cologno Monzese e Vimodrone al fianco dell'associazione MioMito e degli studiosi che lavorano quotidianamente nei laboratori
Unire le forze per promuovere la ricerca sulle malattie mitocondriali, che prese singolarmente sono definite rare, ma considerate nella loro interezza colpiscono una persona ogni 5mila.
La lotta contro le malattie mitocondriali
In prima linea c’è MioMito, associazione di Cologno Monzese che dal 2018 lavora per accendere sempre di più i riflettori su queste patologie genetiche che vanno a interessare soprattutto gli organi che richiedono un maggior apporto di energia, come i muscoli e il cervello. Il sodalizio presieduto da Giovanna Mangano, moglie di un paziente affetto da miopatia mitocondriale, ha ora voluto lanciare una nuova campagna di comunicazione in occasione della Settimana mondiale di sensibilizzazione "Light up for Mito", che vede al suo fianco l’Amministrazione comunale di Brugherio, oltre a quelle di Cologno e Vimodrone, che hanno riconosciuto il patrocinio e che saranno parti in causa.
L'impegno di tre Comuni al fianco di MioMito
Per lanciare un messaggio finalizzato alla conoscenza e al sostegno della ricerca, nella serata del 23 settembre i tre Municipi illumineranno di verde altrettanti scorci delle città: Brugherio pensa di tingere o le fontane del centro o la facciata di Villa Fiorita, mentre Cologno e Vimodrone opteranno per Villa Casati e il palazzo comunale. Ma non solo. A Cologno, infatti, il 23 settembre, alle 15, in piazza Castello, verrà inaugurata una panchina verde, colore simbolo della campagna.
Una squadra che vede protagonisti ricercatori e anche studenti
Oggi, giovedì 14 settembre 2023, in occasione di una conferenza stampa organizzata a Brugherio, accanto al vicesindaco Mariele Benzi, al rappresentante degli studenti dell’istituto superiore colognese Leonardo da Vinci Takla Moris, a Mangano e alla nipote Sonia Testa c’erano anche due ricercatori junior del Besta, la brugherese Alessia Adelizzi e Daniele Sala, che stanno lavorando proprio nel campo delle malattie mitocondriali.
"Serve maggior consapevolezza"
"Serve sempre più consapevolezza - ha spiegato Mangano, nella cui famiglia ci sono diversi membri a cui è stata diagnosticata la malattia - L’unica speranza è rappresentata dalla ricerca. Si tratta di patologie che ti tolgono tutto, anche semplicemente la forza di alzarti dalla sedia".
Nuovi obiettivi da raggiungere con la ricerca
Sono degenerative e fortemente invalidanti. E il lavoro scientifico ha fatto dei passi in avanti. Ma va continuamente sostenuto perché agli obiettivi già raggiunti se ne possano aggiungere altri, indispensabili per salvare vite e anche prevenire che i sintomi possano affiorare.
"I mitocondri sono un po’ come delle “centrali elettriche” delle cellule - ha spiegato Adelizzi - Studiare e fare ricerca è importante non solo per le malattie primarie rare, ma anche per altre patologie come possono essere quelle cardiache e il diabete".
Al momento è in corso una terapia sperimentale in fase pre clinica sui topi da laboratorio che si basa sul lievito della birra e fa ben sperare.
"Per noi ricercatori poter incontrare e confrontandoci direttamente con i pazienti ci dà una spinta in più nel continuare", ha aggiunto Sala.
"E' importante parlarne"
E le Amministrazioni sono della partita.
"È importante che di queste malattie rare e poco conosciute, anche se diffuse, se ne parli - ha sottolineato il vicesindaco, che per l’occasione ha indossato delle scarpe di colore verde - Vogliamo ampliare la comunicazione e renderla sempre più popolare e comprensibile".