"Dodici mesi a raccogliere rifiuti ed escrementi umani": la protesta dei volontari Wwf di Trezzo
Nel mirino l'area di sosta all'interno del magazzino In'S: i volontari chiedono alla proprietà di vigilare e installare i servizi minimi per i camionisti che si fermano
Basterebbero bidoni dell’immondizia e bagni chimici per risolvere (forse) il problema di inquinamento e degrado che attanaglia i volontari che si prendono cura del Parco ex Fornace di Trezzo sull'Adda. Uomini e donne che sono stufi di "sprecare" il loro tempo a raccogliere i rifiuti e gli escrementi di chi ha scambiato l’oasi per una discarica a cielo aperto.
La pazienza dei volontari è finita
La pazienza è finita e dopo anni di confronti, interlocuzioni, richieste e appelli hanno deciso di rompere il muro del silenzio con uno sfogo pubblico che non teme di fare nomi e cognomi. Nel mirino l’area di parcheggio che si trova all’interno della proprietà di In’s Mercato, una zona affiancata al magazzino che viene utilizzata dai camion che entrano ed escono per carico e scarico merce. E troppo spesso alcuni camionisti si disinteressano completamente di qualsiasi regola di civile convivenza e si liberano di rifiuti (anche ingombranti) gettandoli oltre la rete di recinzione che separa l’area di sosta dall’oasi.
"Dodici mesi a raccogliere rifiuti"
Dal 2019 la rete è stata soggetta più volte a sfondamenti involontari da parte dei camion in manovra. Dal 2019 i volontari, per 12 mesi all’anno, raccolgono i rifiuti lanciati all’interno della sottile striscia confinante. Abbiamo raccolto sacchetti di plastica con dentro scarti della spesa, bottiglie, lattine, metalli e rifiuti ingombranti. La rabbia e lo schifo arrivano quando a tutto ciò, come se non bastasse, si aggiungono gli escrementi chiusi in sacchetti o in bottiglie.
hanno scritto sui loro canali social sul sito i volontari, sfogando rabbia e frustrazione.
La mediazione con il Comune
Negli anni ci sono stati diversi confronti con i responsabili del magazzino, ma nessuna soluzione è stata raggiunta. Tanto che i volontari hanno interpellato anche il Comune e il Parco Adda Nord per fungere da mediatori.
"A maggio c’è stata una riunione in cui la parte chiamata in causa si è detta favorevole alle nostre legittime richieste", che altro non erano che il posizionamenti di bagni chimici a servizio dei camionisti e di bidoni per il conferimento dei rifiuti.
Nulla però è stato fatto e la riprova è l’ennesima pulizia effettuata dai nostri volontari. Chiediamo a In’s Mercato di intervenire in nome del regolamento comunale, del rispetto verso i camionisti anche se non dipendenti, ma soprattutto nei nostri confronti e del territorio trezzese: chiediamo che ripristino opportunamente le recinzioni e forniscano i servizi necessari a contrastare il degrado
hanno concluso.