La scoperta

Tubercolosi in Martesana, un caso diagnosticato dal personale della Gastroenterologia di Cernusco sul Naviglio

Negli ambulatori dell'Asst Melegnano Martesana è stata diagnosticata la malattia grazie alle competenze del personale impiegato

Tubercolosi in Martesana, un caso diagnosticato dal personale della Gastroenterologia di Cernusco sul Naviglio
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E’ possibile che malattie che spesso consideriamo debellate nel mondo occidentale non lo siano del tutto? La risposta ce la dà il primario di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Melzo e Cernusco sul Naviglio Ivana Raguzzi. E lo fa partendo da un caso riscontrato proprio nell’Asst Melegnano Martesana.

Un caso di Tubercolosi in Martesana

M., donna di 22 anni, si era presentata ai nostri ambulatori in quanto da qualche mese lamentava inappetenza, astenia (una condizione che si manifesta con uno stato di debolezza generale dovuto alla riduzione o alla perdita della forza muscolare) e saltuari dolori addominali, in assenza di febbre e altra sintomatologia significativa.

Dato l’acutizzarsi della sintomatologia dolorosa accompagnata da significativo calo ponderale, abbiamo richiesto l’ecografia delle anse intestinali che ha evidenziato estesa alterazione parietale di verosimile pertinenza del colon ascendente con marcato ispessimento delle stesse.

Abbiamo proceduto a risonanza magnetica all’addome che aveva evidenziato un esteso ispessimento dell’ultima ansa ileale, del cieco e di un tratto del colon ascendente con edema del tessuto circostante e linfonodi reattivi nel mesentere.

L'importanza degli esami

Così abbiamo deciso di sottoporla a colonscopia che rilevava una massa vegetante, intensamente iperemica, ulcerata e sanguinante che ostruiva parzialmente il cieco. La coltura dell’esame istologico si è rivelata positiva per "Mycobacterium tuberculosis" (detto anche bacillo di Koch). Nel sospetto di una concomitante tubercolosi polmonare abbiamo richiesto Tac al torace e test di Mantoux (un test di screening per verificare la presenza dell’infezione), entrambi negativi; abbiamo proceduto pertanto a specifica terapia.

La Tubercolosi intestinale, di cosa si tratta

La tubercolosi intestinale, insieme alla forma peritonitica e a quella interessante gli organi solidi, è una delle manifestazioni cliniche della tubercolosi addominale. La vera incidenza della forma intestinale è sconosciuta, in quanto i pazienti con concomitante tubercolosi polmonare possono essere asintomatici per manifestazioni addominali. Tuttavia, così come la forma polmonare, anche quella addominale è in progressivo aumento nel mondo occidentale.

La tubercolosi intestinale è conseguenza di una disseminazione ematogena a partenza da quella polmonare attiva, oppure del passaggio diretto nelle vie digestive di bacilli tubercolari proveniente dalle vie aeree, oppure dall’ingestione di latte o carne infetti. La localizzazione più frequente è la regione ileo-ciecale, verosimilmente perché questa area è ricca di tessuto linfatico e l’elevato grado di assorbimento locale favorisce l’invasione dei bacilli.

L’aspecificità dei sintomi (perdita di peso, dolore addominale, diarrea) rende difficile la diagnosi, soprattutto in assenza di una tubercolosi polmonare attiva e Mantoux negativa. La principale diagnosi differenziale si pone con il Morbo di Crohn: infatti, le indagini radiologiche non consentono di distinguere con certezza queste due condizioni. La colonscopia è dirimente in questo senso: nella tubercolosi l’interessamento della mucosa è solitamente segmentale ed è caratterizzato da ulcere circonferenziali, trasverse, a bordi irregolari, circondate da mucosa iperemica e da multiple lesioni nodulari; nei casi avanzati è, inoltre, presente un ispessimento concentrico della parete intestinale.

A due mesi dalla terapia la colonscopia di controllo mostra una quasi completa guarigione delle lesioni con modesta stenosi del tratto ascendente. A nove mesi il trattamento può essere sospeso.

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