Testimone dei disordini in piazza a Melzo: "Ci accusavano di creare allarmismi"
Il consigliere di Fratelli d'Italia Bernabovi ha assistito alla scena e ha commentato chiedendo al sindaco di prendere provvedimenti
Ieri sera in giro per Melzo c'era anche il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Edoardo Bernabovi che è stato testimone dei disordini in piazza Risorgimento che hanno portato all'intervento di Carabinieri, ambulanza e automedica.
Disordini in piazza la testimonianza
Ieri sera mi sono trovato triste spettatore, di quanto accadeva in Piazza Risorgimento: una situazione fuori controllo, gruppi di delinquenti nordafricani in evidente stato di alterazione che tenevano in ostaggio la piazza a suon di lanci di bottiglie, urla e risse. Una situazione surreale in centro città, dove una splendida piazza si è tramutata in un campo minato per chi vuole fare una tranquilla passeggiata con la famiglia o gli amici. Una situazione a cui i residenti di Piazza Risorgimento hanno ormai fatto l’abitudine visto che gli episodi sono tutt’altro che sporadici.
Queste le parole di Bernabovi affidate a un comunicato stampa diffuso dalla sezione locale di Fratelli d'Italia.
"Ci accusavano di creare allarmismi"
Una situazione delinquenziale che Fratelli d'Italia ha ammesso essere diffusa in tante città dell'hinterland milanese e che richiede risposte dalle Amministrazioni locali e forse anche da istituzioni a più alti livelli. Giusto per citare un episodio, come dimenticare la guerriglia urbana avvenuta a Pioltello con tanto di bottiglie di vetro usate come fossero proiettili.
Quando il tema era stato sollevato anche a Melzo, proprio da Bernabovi e dal partito che rappresenta, la risposta del sindaco Antonio Fusè aveva lasciato l'amaro in bocca.
Era marzo quando come Fratelli d'Italia - Melzo portavamo all’ attenzione una situazione delinquenziale oramai dilagante in città;
Un problema all’interno dell’ hinterland Milanese non circoscritto sicuramente alla sola città di Melzo, ma che richiede risposte e contro-misure anche da parte delle amministrazioni locali. Di tutta risposta il primo cittadino rispose, e cito testualmente, disse di “Non sbraitare e di non creare inutili allarmismi” visto che, a suo dire, si trattava ‘solamente’ di una serie di sfortunati eventi avvenuti in città.
L'ordinanza anti alcol
La discussione politica, dunque, ripiega anche sulle contromisure che la Giunta delle Liste civiche ha adottato sino ad adesso, in primis l'ordinanza che vieta la vendita e il consumo di bevande alcoliche al difuori dei locali preposti alla somministrazione.
In data 19 luglio é stata inoltre indetta un’ordinanza da parte del Sindaco Fusé in cui si vieta il consumo di bevande alcoliche e la vendita per asporto di alcolici dalle ore 22 alle 6. Non so se tale ordinanza avesse l’obiettivo di prevenire episodi di questo tipo, ma allo stato attuale l’unico obbiettivo raggiunto é stato quello di danneggiare i commercianti locali che con la vendita d’asporto ci lavorano, senza che ci sia alcun tipo di controllo invece per chi gli alcolici se li porta da casa e causa danni in città.