Minacce all'avvocato dell'omicida di Cologno: la Camera penale di Monza prende posizione
Indebite pressioni e intimidazioni nei fronti dell'avvocato che ha assunto l'incarico: "Rispettare il diritto alla difesa"
Intimidazioni e indebite pressione al legale difensore dell'omicida di Cologno Monzese. Dal Direttivo della Camera penale di Monza arriva una netta presa di posizione sulla questione.
Minacce al legale dell'omicida
La vicenda è relativa all'omicidio di Sofia Castelli, la 20enne residente a Cologno Monzese uccisa dal suo ex fidanzato Zakaria Atqaoui di 23 anni. Stando al comunicato della Camera penale di Monza, il legale difensore dell'italo marocchino avrebbe ricevuto indebite pressioni a seguito della scelta di assumere l'incarico.
La posizione ufficiale
Ad appena due mesi da analogo comunicato riguardante i tragici fatti di Senago, ci troviamo costretti a intervenire nuovamente per stigmatizzare le intimidazioni e le indebite pressioni subite dal difensore della persona accusata del recentissimo omicidio di una donna a Cologno Monzese.
Si legge nel comunicato firmato dal Direttivo
Esprimiamo solidarietà alla collega, destinataria di singolari richieste da parte di cittadini che la invitano a non assicurare al proprio assistito quelle garanzie processuali che spettano, per legge, a ciascun indagato. Vi è persino chi invita a non accettare l’incarico, ignorando come la difesa di ufficio non preveda, ovviamente, tale possibilità.
Riflettano, infatti, gli indesiderati commentatori sul fatto che l’assistenza di un difensore sia prevista come obbligatoria e irrinunciabile dallo stesso Stato titolare della funzione punitiva, in attuazione del principio di inviolabilità del diritto di difesa
richiamato dalla Costituzione. Basterebbe porre mente a ciò che per molti è un’ovvietà (non per tutti, evidentemente) per comprendere come l’idea di Giustizia di un moderno Stato di Diritto non contempli scorciatoie di sorta a fronte di crimini efferati, i quali anzi evidenziano più di altri la necessità di un giusto processo per l’accertamento della responsabilità dell’accusato.Quanto più tale principio sarà accolto dall’opinione pubblica come connotazione essenziale della Giustizia Penale, tanto più sarà possibile garantire il sereno svolgimento dell’accertamento giudiziale, unica strada per soddisfare i diritti di ciascuna parte processuale.