La sentenza

Deragliamento del Frecciarossa costato la vita ai macchinisti: prime due condanne

Nell'incidente ferroviario del 2020 morirono Giuseppe Cicciù di Cologno Monzese e Mario Dicuonzo di Pioltello

Deragliamento del Frecciarossa costato la vita ai macchinisti: prime due condanne
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A seguito del deragliamento del Frecciarossa 9595 Milano-Salerno avvenuto il 6 febbraio del 2020 persero la vita i due macchinisti Giuseppe Cicciù, di Cologno Monzese, e Mario Dicuonzo, di Pioltello. Ieri, lunedì 3 luglio 2023, sono arrivate le prime condanne per l'incidente ferroviario nel Basso Lodigiano.

Prime due condanne (e un'assoluzione) per il deragliamento del Frecciarossa

Tre anni di reclusione sono stati comminati a due operai addetti alla manutenzione e dipendenti di Rfi, mentre è stato assolto il loro istruttore.  Si è chiuso così, al Tribunale di Lodi, il processo con rito abbreviato per il deragliamento in corrispondenza di uno scambio tra Livraga e Ospedaletto: 32 persone rimasero ferite gravemente. Il convoglio che viaggiava alla massima velocità finì la sua corsa su un binario morto, ribaltandosi.

Altre cinque persone rinviate a giudizio nel procedimento con rito ordinario

Lo ha deciso il Gup Francesco Salerno che ha anche rinviato a giudizio cinque imputati che hanno scelto il rito ordinario. Nel procedimento le accuse a vario titolo sono di concorso in omicidio plurimo colposo e disastro ferroviario.

I due operai condannati, secondo la ricostruzione fatta dalla Procura lodigiana, poche ore prima del deragliamento installarono sullo scambio numero 5 del Posto movimento Livraga un attuatore prodotto un anno e mezzo prima da Alstom Ferroviaria a Firenze, che si era rivelato difettoso: era stata accertata un'inversione dei fili nel cablaggio interno.

Per questo sono stati rinviati a giudizio, in ambito Alstom, l'operaio interinale che si ritiene effettuò il cablaggio errato e l'operatore del banco di collaudo che firmò la scheda che attestò la regolarità del prodotto, oltre a due funzionari ritenuti responsabili dei processi di progettazione e di produzione.

Per quanto riguarda Rfi è stato invece rinviato a giudizio un funzionario che risulta avesse la responsabilità di sovrintendere ai protocolli delle procedure di manutenzione degli scambi, nei quali secondo l'accusa quel tipo di difetto non era stato previsto. Il processo si aprirà il 9 gennaio 2024. In aula erano presenti alcuni parenti dei due macchinisti, tra cui le due vedove.

La costituzione di parte civile

A costituirsi parte civile è stato il sindacato Filt Cgil Lombardia, ma non nei confronti degli operai.

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