"Vogliamo un Consiglio ogni due mesi", la polemica del Pd
Il Partito democratico ha chiesto all'Amministrazione più riunioni consiliari
"Il Consiglio comunale dovrebbe riunirsi ogni due mesi, ma i termini non vengono rispettati". A lanciare l’accusa e la provocazione il Partito democratico di Melzo, tramite il suo segretario Tatiana Tritone, che ha acceso la polemica in merito alle riunioni consiliari.
"Vogliamo un Consiglio comunale ogni due mesi"
Il rispetto dei termini stabiliti dallo Statuto del Comune di Melzo sembra essere un'impresa difficile da raggiungere per l’attuale maggioranza. Il Consiglio comunale dovrebbe infatti riunirsi almeno una volta ogni sessanta giorni, ma l'ultimo incontro risale al 26 aprile scorso. Solo in questi giorni è arrivata la convocazione per i capigruppo in previsione del prossimo. Non è la prima volta che il termine non viene rispettato. La mancata convocazione tempestiva del Consiglio desta preoccupazione, soprattutto in vista dell'imminente scadenza per l'approvazione del famoso “Piano Galbani”. Un argomento di fondamentale importanza per la comunità melzese, che richiederebbe tempo e programmazione ai fini di una discussione approfondita e consapevole.
ha affermato il segretario del Pd.
Sembra che ancora una volta si debba affrontare un ordine del giorno “affollato”, che inevitabilmente influenzerà in modo negativo l'intera seduta, come accaduto per il bilancio lo scorso 26 aprile, 14 punti all’ordine del giorno e consiglio comunale convocato alle 18 e conclusosi dopo la mezzanotte. Questo non impatta solo sulla qualità delle decisioni prese, mettendo a rischio gli interessi della cittadinanza, ma mortifica il ruolo del Consiglio comunale e delle opposizioni. Naturalmente l’attività del Consiglio non è legata solo al tema “Aree ex Galbani” molto caro al Pd, ci sono tanti altri argomenti da affrontare ma sembra che per questa maggioranza non sia una priorità condividerli con le opposizioni.