Mamma costretta ad andare al Pronto soccorso per la prescrizione di un farmaco: "Questa sanità non funziona"
La segnalazione del NurSind su quanto avvenuto a una 33enne, "rimbalzata" dalla Guardia medica di Brugherio
Una mamma di Brugherio di 33 anni è stata costretta ad andare al Pronto soccorso per poter avere una prescrizione medica. Un episodio che ha spinto il sindacato NurSind Brianza a un commento amaro sul funzionamento della sanità lombarda.
Costretta ad andare al Pronto soccorso per farsi fare una ricetta
Il fatto è successo nella serata di domenica 25 giugno 2023. La donna, in preda a un attacco forte e improvviso di cistite, non avendo in casa il farmaco che abitualmente utilizza si è rivolta alla farmacia di turno. Il farmacista, però, l’ha dirottata alla Guardia medica: per quel farmaco era necessaria la prescrizione, anche se la donna era già abituale assuntrice della medicina e fosse soggetta al problema.
"Rimbalzata" dalla Guardia medica
Così 33enne, insieme al suo bambino, si è fatta accompagnare nella struttura di via Oberdan dove, come previsto dal nuovo sistema, per accedere bisogna telefonare al 116117. L’operatore, dopo un primo triage telefonico, ha inoltrato la richiesta al medico di guardia e ha invitato la donna a citofonare e attendere. Malgrado la prassi non permetta l’ingresso in sala d’attesa, grazie al buon senso dei volontari presenti la donna è entrata insieme al figlio e all’accompagnatore. Poi, quando il medico è uscito dall’ambulatorio, gli ha spiegato di trovarsi lì per la richiesta di una prescrizione per una crisi improvvisa e acuta di cistite. Ma il medico di tutta risposta l’ha invita ad attendere.
Prima di prescrivere la ricetta, così che la donna potesse andare subito in farmacia e iniziare immediatamente la terapia, il medico di guardia avrebbe dovuto effettuare sei telefonate a utenti che lo avevano già contattato. Inutile il tentativo della donna di chiedere di poterle dedicare un minuto prima ed effettuare la prescrizione: la prassi è prassi, non c’è tempo per buon senso e sensibilità.
La poveretta, esausta e in preda a forti dolori, è andata via in direzione del Pronto soccorso nella speranza di potersi farsi prescrivere il farmaco.
La denuncia del NurSind: "E' questa l'eccellenza della sanità lombarda di cui ci vantiamo?"
Una vicenda che ha spinto Donato Cosi, segretario territoriale del NurSind, il maggiore sindacato degli infermieri, ha fare una constatazione:
"È questa l’eccellenza della sanità lombarda di cui tanto ci vantiamo? La sanità per funzionare ha bisogno della competenza e del buon senso di tutti, altrimenti si rischia di ingolfare il Pronto soccorso dove non bisogna accedere per farsi prescrivere un farmaco. Certamente il medico di guardia è stato diligente e ha seguito alla lettera il protocollo che gli sarà stato dato. Ma un medico di fronte a una donna che sta male e che gli chiede una prescrizione non può portarla all’esasperazione tanto da indurla ad andare al Pronto soccorso per una ricetta che lui stesso, magari anche dopo una breve anamnesi, le avrebbe potuto prescrivere. Non è questa la sanità nella quale medici e infermieri e operatori sanitari vogliono lavorare: la nostra è una sanità fatta di competenza, professionalità, buon senso e umanità".