Via libera con polemica al deposito di rifiuti vicino al pozzo dell'acqua potabile a Cernusco sul Naviglio
Mal di pancia in maggioranza: tre consiglieri si astengono. L'opposizione compatta vota contrario. Infuriata l'Amministrazione di Pioltello
Il Consiglio comunale di Cernusco sul Naviglio ha dato l'ok alla richiesta della ditta Tregenplast di ridurre la fascia di rispetto del pozzo di acqua potabile di via Firenze. Ma non senza una furibonda protesta delle minoranze, qualche mal di pancia anche nella coalizione di governo e scintille con i vicini di Pioltello e Cassina de' Pecchi.
La richiesta della Tregenplast
La Tregenplast opera nel settore del recupero dei rifiuti plastici. Li raccoglie, li separa, li pulisce e li lavora, rivendendoli ad aziende specializzate che utilizzano il materiale riciclato per diversi scopi. Ha sede in via Firenze e gestisce dei capannoni produttivi poco distante, in via Galilei a Cassina de' Pecchi.
Ha intenzione di espandere la propria attività a Cernusco, ma è limitata dalla fascia di rispetto del pozzo dell’acqua potabile. Di qui la richiesta di ridurre tale vincolo da un cerchio con 200 metri di diametro a un’area di 50 metri per 60.
Il "No" delle minoranze
Le minoranze hanno compattamente votato in modo contrario alla variante urbanistica. Così Rita Zecchini (Sinistra per Cernusco - La città in Comune):
La Tregenplast quando ha acquisito il capannone sapeva che c'era una fascia di rispetto, che ora noi andiamo a ridurre. Sopra un pozzo di acqua potabile dovrebbe esserci un'area verde secondo il Testo unico dell'ambiente. Dovrebbe prevalere il principio della massima precauzione per la salute. Noi siamo fortemente preoccupati.
Il "no" alla riduzione della fascia di rispetto è stato trasversale. D'accordo infatti anche Giusy Vaiarello di Fratelli d'Italia:
Non ci è stato spiegato qual e è il vantaggio per il Comune di Cernusco nel concedere questa riduzione. Io se potessi amplierei la fascia di rispetto, non il contrario. Perché viene concesso?
Stessi toni anche da Giordano Marchetti (Vivere Cernusco), che sosteneva la necessità della convocazione di una conferenza di servizi (un tavolo di esame con tutti gli enti interessati e quindi anche i Comuni confinanti).
Ha ribadito inoltre, come chi l'ha preceduto, il mancato coinvolgimento delle Amministrazioni vicine. Marchetti come fonte di preoccupazione ha citato anche un incendio che si è verificato nella sede cassinese dell'azienda a gennaio.
Discorde anche Luca Cecchinato (Lega)
Mal di pancia in maggioranza
Il sindaco Ermanno Zacchetti ha replicato sostenendo che l'Ato, l'ambito territoriale ottimale, ha indicato come misure equivalenti di tutela la fascia di rispetto di 200 metri o quella ridotta con controlli, come quelli prescritti in caso di risposta affermativa alla richiesta di Tregenplast, accurati e periodici.
Ha detto che la conferenza di servizi non era prevista nelle procedure, ma che ha accolto i rappresentanti dei Comuni vicini quando sono andati a Villa Greppi a chiedere chiarimenti. Secondo il capogruppo del Pd Pietro Melzi la minoranza ha pregiudizi nei confronti dell'azienda.
Tuttavia al momento del voto le crepe in maggioranza sono emerse.
Scintille nel centrosinistra
La minoranza ha votato compatta in modo contrario, mentre in maggioranza hanno manifestato il proprio dissenso astenendosi Miriam Galimberti e Eleonora Fiorillo del Partito democratico ed Enzo Scigliano della lista Tutti per Cernusco.
In sala era presente anche l'assessore si Servizi sociali di Pioltello Mirko Di Chio, che si è detto fortemente preoccupato e contrariato non solo per il voto, ma anche per come l'Amministrazione confinante, che tra l'altro condivide lo stesso colore politico, ha condotto la partita.