Uno spettacolo per dare il benvenuto a don Matteo Biancardi
Il racconto delle maestre dell'infanzia e la passione per il violino: ecco chi è il nuovo don di Melzo
Uno spettacolo per raccontare la vita di don Matteo Biancardi e le tappe che lo hanno portato ad ascoltare la chiamata del Signore: è lui il nuovo don di Melzo.
Le parole delle maestre dell'infanzia e i temi delle superiori di don Matteo
È stato un fine settimana ricco di emozioni per don Matteo Biancardi. Sabato in Duomo dopo una solenne cerimonia è stato ordinato sacerdote, la sera nell'auditorium dell'oratorio Sant'Alessandro i giovani hanno voluto rendergli omaggio con uno spettacolo.
Noi educatori e ragazzi dell'oratorio che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo da parecchio tempo, abbiamo deciso di raccontare sul palco la vita di don Matteo, da quando era ragazzo fino alla vocazione.
Ha spiegato sul palco Francesca Terzi, una delle organizzatrici della recita.
Lo spettacolo, scritto da Elide Arrigoni e Giulia Terzi, ha svelato degli aneddoti inediti per comprendere il carattere di don Matteo come ad esempio la passione fin da ragazzo per il violino, strumento da lui amato e che ha imparato a suonare iscrivendosi al gruppo orchestrale "Guido D'Arezzo" , il quale ha regalato ai presenti diverse sinfonie di musica classica.
Sul palco anche le sue maestre dell'infanzia Boves e la professoressa del liceo Giordano Bruno, hanno condiviso ricordi di don Matteo da bambino e poi da adolescente. In particolare fin dai tempi del biennio alle superiori emergeva la fede di Matteo e la sua vocazione, testimoniata dalla scelta della tesina per l'esame di maturità. Pur frequentando lo scientifico, scelse di approfondire il tema del Paradiso nella Divina Commedia di Dante Alighieri.
Una toccante esibizione con il violino in ricordo dei nonni
Don Matteo visibilmente commosso ha ringraziato tutti salutando i presenti con una benedizione.
Nei temi al biennio prendevo sempre 4 perché secondo la prof scrivevo troppo e non rileggevo. Ricordo che a otto anni comunicai a papà il desiderio di imparare a suonare il violino, lui avrebbe preferito giocassi a calcio, fu l'occasione per fargli finalmente apprezzare la musica classica e soprattutto per imparare a suonare. In particolare c'è un brano a cui sono molto legato, tratto dalla Cavalleria Rusticana, che mi ricorda mia nonna scomparsa nel 2010 e mio nonno nel 2020: pochi giorni prima di salutarmi lui era in una Rsa e mi chiese in video di suonargli quel brano, fu l'ultimo saluto.
Proprio suonando quel brano don Matteo ha voluto regalare a tutti gli spettatori un emozionante ricordo dei nonni.