Mantide della Brianza, le deposizioni delle vittime: c'è anche un giovane di Trezzo sull'Adda
La donna deve rispondere di 21 capi d'accusa
Hanno raccontato le loro esperienze e i traumi subiti durante gli incontri con Tiziana Morandi. Le vittime, tra loro c'è anche un uomo di Trezzo sull'Adda, hanno narrato gli episodi nel corso dell'udienza del processo a carico della donna, che si è tenuta giovedì scorso al Tribunale di Monza.
Accusata di aver narcotizzato decine di uomini
Le vittime della "Mantide brianzola" hanno raccontato le loro esperienze e i traumi subiti dopo l’incontro con Tiziana Morandi, la 48enne di Roncello (Mb) accusata di aver narcotizzato una decina di uomini, versando dei tranquillanti nelle bevande che offriva loro dopo averli conosciuti con varie scuse, e molte bugie. Lo hanno fatto giovedì pomeriggio davanti ai giudici del tribunale di Monza, dove la donna è imputata di 21 capi d’accusa, per presunti reati di rapina, lesioni, detenzione di sostanze stupefacenti, indebito utilizzo di carte di credito, e procurato stato di incapacità, risalenti all’estate del 2021. Ad ascoltare le deposizioni c’era anche lei, detenuta nel carcere milanese di San Vittore dalla scorsa estate.
Ultraottantenni
Dopo aver bevuto una camomilla ha iniziato a girare tutto, sono riuscito solo a stendermi sul divano e poi mi sono trovato in ospedale. E’ successo a casa mia. C’erano tre tazze di camomilla, ma lei non ha bevuto nulla. Mio figlio pensava fossi morto. In ospedale mi hanno trovato i tranquillanti nel sangue, ma io prendo solo farmaci per il cuore.
ha riferito un 85enne di Busnago a proposito dell’incontro con "la Tiziana", che aveva avvicinato il figlio disabile dell’uomo
Al suo ritorno a casa, l'uomo si è accorto che gli mancava la catenina d’oro con una croce in oro bianco che gli aveva regalato suo padre, due medagliette di quando correva in bicicletta, e la fede nuziale al dito.
Un altro pensionato, ultraottantenne, ha incontrato la donna a Busnago
L’ho invitata a mangiare una pizza... sa com’è, sono un uomo solo, ma l’ho fatto senza malizia. Quella ce l’ha messa lei. Mi ha offerto una limonata e da lì in poi non ho capito più niente.
Ha riferito. All'uomo sono stati rubati cinquanta euro che aveva nel portafogli.
Narcotizzato anche un 50enne
Un cinquantenne di Legnano l’avrebbe conosciuta via Facebook. Al il primo appuntamento erano andati al cinema:
Siamo andati a vedere un film di 007 in un multisala di un centro. Lì mi ha offerto una bibita. Facevo fatica a stare sveglio. Ho ripreso conoscenza all’ospedale di Vimercate, dove mi hanno detto che avevo abusato di benzodiazepine. Mi sono spariti 150 euro.
ha spiegato.
Un trezzese si è costituito parte civile
Ha 29 anni l’unica vittima che si è costituita parte civile, un trezzese:
A giugno di due anni fa sono andato a casa sua per un massaggio. Non volevo niente più di quello, non le ho chiesto altre prestazioni. Dopo essermi tolto la maglietta, non so cosa sia successo. Mi hanno raccontato che avevo avuto un incidente. Mio padre, che era in giro, mi ha trovato per caso privo di sensi che venivo caricato sull’elisoccorso. Io non ricordo nulla.
Il giovane ha presentato denuncia ad agosto scorso ai carabinieri di Trezzo, ma i fatti risalgono a giugno dell'anno prima.
Mia madre ha letto le notizie relative all'arresto di Tiziana Morandi e mi ha avvertito. A quel punto ho contattato il mio avvocato e sono andato a presentare querela.
La conoscenza con la "Mantide", risale a una decina d'anni prima, secondo quanto riferito in aula davanti ai giudici di Monza.
L'ho conosciuta tramite amici comuni a Trezzo. Diceva di praticare massaggi, sono andato a casa sua per un massaggio rilassante, ci siamo accordati tramite Facebook. Dopo essermi sdraiato sul lettino mi ha fatto bere una coca cola, dicendo che aveva aggiunto dell'aloe vera che sarebbe servita come drenante. Avevo tolto solo la maglietta. Lei si è messa a cavalcioni sopra di me, ma da lì in poi non ricordo davvero nulla.
Il risveglio, come per molte altre vittime, è avvenuto all'ospedale di Vimercate
I medici mi hanno detto che avevo avuto un incidente d'auto, che ero andato a sbattere contro un muretto. Mi erano spariti i 50 euro che avevo nel portafogli e i 70 che avevo lasciato nel cassetto portaoggetti della macchina. Mi sono ritrovato i boxer infilati al contrario.
ha detto al giudice
Io non so neanche come avrei fatto a salire in auto, a guidare. Le ho chiesto spiegazioni. Mi ha detto che non ero lucido, che si era fatta aiutare da un suo amico di nome Eros, che avrebbe guidato la mia auto al posto mio per un tratto, e con il quale avrei avuto una colluttazione. Non le ho creduto, io peso almeno cento chili, in due non sarebbero riusciti a sollevarmi.
L'incidente, però, è avvenuto veramente
I vigili del fuoco hanno dovuto tagliare la portiera dell'automobile. Mio padre è passato sul luogo proprio in quegli attimi. Era incuriosito per aver visto l'elisoccorso, e ha trovato suo figlio privo di sensi. Era sotto shock. I medici mi hanno diagnosticato un abuso di tranquillanti, ma io non prendo farmaci. Dalle analisi del sangue non sono emersi né droga, né alcol.
ha spiegato.
Il ragazzo di ritorno a casa aveva perso il controllo dell'auto finendo contro il muro di cinta di una casa in via Guarnerio. Sul posto erano intervenuti i Carabinieri che, insospettiti dal racconto del giovane, avevano avviato delle indagini. Da qui era arrivata la conferma di decine di casi analoghi al suo. E per la donna erano scattate le manette.