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Parola al primario: papilloma virus un'infezione da non sottovalutare

Primo appuntamento della rubrica dedicata alla salute. Parola agli specialisti della Ginecologia di Melzo, i dottori Viviana Ragucci e Giuseppe Losa

Parola al primario: papilloma virus un'infezione da non sottovalutare
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Primo appuntamento con la rubrica Gazzetta in salute. Cominciamo con gli esperti del reparto di Ginecologia dell’ospedale di Melzo, protagonista la scorsa settimana di un intervento da record. Articolo a cura dei dottori Viviana Ragucci e Giuseppe Losa.

Papilloma Virus: di cosa si tratta?

Con Hpv (Human Papilloma Virus) si definisce una famiglia costituita da circa duecento ceppi di virus che possono infettare a qualsiasi età, tanto le donne quanto gli uomini. Vengono definiti come virus a basso (6,11,...) o alto rischio oncogeno (16,18,31,33,56...).

Nel 95% dei casi la trasmissione avviene per via sessuale, tanto che quella da Hpv è riconosciuta come la più comune infezione sessualmente trasmissibile nei paesi sviluppati. È stimato che l'80% delle donne sessualmente attive entra in contatto col virus.

L’incubazione può andare da poche settimane a qualche anno, pertanto è difficile stabilire quando è stata contratta l’infezione. È importante chiarire che infettarsi non vuol dire ammalarsi. Infatti, la maggioranza delle infezioni sono transitorie e asintomatiche e dal 60 al 90% dei casi si risolvono spontaneamente entro uno o due anni.

Come si trasmette?

Il preservativo riduce notevolmente il rischio di infezione, anche se non coprendo completamente inguine e perineo persiste il rischio di trasmissione. Il numero di partner sessuali e la giovane età al momento del primo rapporto sessuale rappresentano i fattori di rischio più rilevanti per l'infezione.

Solo nel restante 5% dei casi la trasmissione può avvenire tramite oggetti (biancheria o indumenti di persone infette), perché il virus Hpv non sopravvive al di fuori delle cellule, quindi bisogna venire a contatto con secrezioni mucose di soggetti infetti.

Come si manifesta?

Le manifestazioni che gli Hpv possono provocare in entrambi i sessi, sono: le verruche o i condilomi, proliferazioni benigne; alterazioni tissutali a carattere intermedio, «displasie» o anche «lesioni precancerose» fino ad arrivare a carcinomi, sia maschili che femminili, sia genitali (cervice, pene, ano, vagina) che extragenitali (cavo orale, laringe, faringe). Se il virus resta silente, riuscendo a integrarsi nel Dna delle cellule ospite, può determinare un'infezione persistente da cui possono derivare le lesioni recidivanti, le displasie tissutali e anche la loro progressione verso appunto i carcinomi.

Il tempo che intercorre tra la contrazione dell’infezione e l’insorgenza di displasie è di circa cinque anni. L’insorgenza del tumore, invece, richiede solitamente decenni, dai 20 ai 40 anni.

Controlli e vaccinazioni

L'approccio diagnostico per individuare, ma soprattutto, monitorare e controllare l'infezione da Hpv, e le eventuali displasie, si basa su indagini di screening: Pap-test (esame citologico) e Hpv-Dna test (esame molecolare atto a determinare la presenza o assenza del Dna virale). A seguito dell'individuazione, da parte dei test di screening iniziali, di infezione da Hpv e/o di eventuale presenza di «cellule trasformate» dal virus, è fondamentale eseguire una colposcopia (esame di screening di secondo livello) ed eventuali biopsie mirate, per individuare displasie, valutarne il grado e tracciare un piano di follow up clinico-terapeutico specifico.

In definitiva, dato che un soggetto in buona salute può respingere in pochi mesi una neo-infezione, è di fondamentale importanza uno stile di vita sano, per rafforzare le proprie difese immunitarie, e aderire ai controlli di screening (Pap test, l'Hpv-Dna test e, quando serve, la colposcopia).

Vaccinare tutti gli adolescenti, ma anche gli adulti è l'arma che oggi abbiamo per cercare di limitare l'infezione da parte dei ceppi di Hpv a più alto rischio oncogeno e responsabili dei condilomi. Conoscere i rischi e avere rapporti attenti e protetti rappresentano il primo e più importante passo per la prevenzione.

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