Polemica

Referendum: il Comune di Cernusco sul Naviglio nega a una dipendente l'autentica delle firme

Movimento Cinque Stelle su tutte le furie, mentre l'Amministrazione ha replicato: "E' solo una questione tecnica"

Referendum: il Comune di Cernusco sul Naviglio nega a una dipendente l'autentica delle firme
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A Cernusco sul Naviglio il Comune ha negato a una dipendente il permesso di autenticare le firme per i referendum su sanità e nuovi invii di armi in Ucraina. Una mossa che non è piaciuta al Movimento Cinque Stelle. Ecco perché la consigliera regionale Paola Pizzighini ha deciso di segnalare la situazione al Prefetto.

Referendum: il Comune di Cernusco ha negato a una dipendente il permesso di autenticare le firme

Permesso negato all'architetto Olga Pirola di autenticare la raccolta firme per le proposte abrogative dei referundum relativi alla sanità e all'invio di armi in Ucraina.

I referendum in oggetto sono uno destinato a chiedere che ospedali ed enti privati relativi alla tutela della salute evitino di prendere parte alla programmazione della spesa pubblica nel settore, con l’annullamento dell’articolo 1 del decreto 502/1992; l’altro mira a cessare di inviare armi all’Ucraina, come invece lo Stato continua a fare in virtù della Legge 8 del 27 gennaio.

La mossa del Municipio non è piaciuta al Movimento Cinque Stelle, in rappresentanza di cui la consigliera regionale Pizzighini ha deciso di segnalare la situazione al prefetto di Milano Renato Saccone, chiedendo spiegazioni in merito.

È evidente che qualora ci trovassimo davanti a una scelta politica questa violerebbe anche i più ovvi diritti politici e civili. Nella decisione di negare l’autorizzazione non abbiamo rilevato ragioni tali da giustificare il provvedimento amministrativo, che dovrebbe essere nullo. Ci auguriamo che il parere del prefetto Saccone dirima in maniera definitiva questa spiacevole situazione.

La questione arriverà in Parlamento, dove l’onorevole Bruno Marton ha presentato un’interrogazione al Ministro competente, che dovrà chiarire se il comportamento del Comune sia censurabile o conforme alle norme esistenti.

Il sindaco Zacchetti: "E' solo una questione tecnica"

Il primo cittadino Ermanno Zacchetti, tuttavia, è stupito del polverone che è stato sollevato, ribattendo che non si tratterebbe affatto, come pare si voglia far passare, di malafede politica, ma solo di un tecnicismo.

Siamo davvero sorpresi da questa polemica. Non ci sono posizioni politiche, ma solo una questione tecnica: la dipendente ha fatto richiesta di esercitare le funzioni di pubblico ufficiale autenticante, comunicando poi verbalmente di volerlo fare fuori dalla sede comunale e dall’orario di lavoro.

Il nostro Comune è già dotato di una struttura organizzativa con personale incaricato di diverse raccolte di sottoscrizioni, personale che ha competenze e preparazione idonee. Il conferimento dell’incarico in questione non avviene a richiesta dei dipendenti, ma attiene all’autonomia organizzativa del Comune

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