Melanoma cutaneo, la prevenzione è di casa nei centri Affidea
Dalla conoscenza dei fattori di rischio alla visita dermatologica con la mappatura dei nei, passando per la regola “ABCDE”
Il melanoma cutaneo rappresenta una patologia da non sottovalutare: secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, nell’ultimo decennio ha colpito oltre un milione di persone, con 100mila nuovi casi l’anno. E in particolare con un aumento di circa il 15% rispetto al decennio precedente. Lo scorso 6 maggio nel nostro paese si è celebrato il Melanoma Day: una data scelta non casualmente, ma in concomitanza con l’arrivo della bella stagione e la rinnovata voglia di vivere en plein air. Proprio nel periodo primaverile ed estivo serve infatti fare molta attenzione ai raggi del sole: proteggere la nostra pelle diventa fondamentale, così come fare prevenzione, pratica possibile sotto diversi punti di vista.
Che cos’è il melanoma cutaneo?
Meglio guardare in faccia il problema, soprattutto perché in progressivo aumento, specie nella fascia d’età fra i 30 e i 50 anni. Stiamo parlando di un tumore maligno, che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti. Questi, insieme ai cheratinociti fanno parte dell'epidermide e hanno il compito di produrre la melanina. In condizioni normali i melanociti possono dar luogo ad agglomerati scuri visibili sulla superficie della pelle e noti, i classici nei. Tra i principali fattori di rischio c’è sicuramente l’eccessiva esposizione al sole: può infatti danneggiare il dna delle cellule, innescando la trasformazione tumorale. Ecco poi la familiarità per il melanoma e malattie ereditarie, così come la presenza di un elevato numero di nei. Chi ha un fototipo chiaro, ovvero una carnagione della pelle molto chiara, deve prestare ancora maggiore attenzione.
La prevenzione gioca un ruolo chiave
Come spesso accade in ambito medico, la prevenzione rappresenta una strategia particolarmente efficace. E nei confronti del melanoma cutaneo viaggia su un doppio binario. Iniziamo dall’autocontrollo periodico, attraverso la regola “ABCDE”. In sostanza si tratta di osservare i propri nei, badando a riconoscerne eventualmente uno diverso da quelli “normali”, a cui siamo abituati. L’acronimo “ABCDE” rappresenta la serie di caratteristiche da verificare: “asimmetria”; “bordi”, controllando se sono regolari; “colore”, osservando se ce n’è più di uno nello stesso neo; “dimensione”, se maggiore o uguale a 5 millimetri; “evoluzione”, ossia se il neo si è modificato nell’aspetto, nel colore e nella dimensione negli ultimi mesi. Nel caso in cui ci si accorga di alterazioni di o più parametri deve suonare un campanello d’allarme.
Affidea e la visite dermatologiche
Se l’autocontrollo dei nei suscita sospetti è opportuno rivolgersi ad un dermatologo per una visita specialistica approfondita: eccoci al secondo binario della prevenzione del melanoma della pelle. E in parallelo è qui che entrano in gioco i centri Affidea. Gli specialisti esamineranno tramite l’uso del dermatoscopio le caratteristiche del neo. In alcuni casi è anche possibile svolgere un ulteriore esame, la videodermatoscopia digitale, o mappatura dei nei. Il sistema memorizza le immagini di tutto il corpo ed esegue una vera e propria mappatura dei singoli nei, specialmente se presenti in numero elevato. Consultando il sito Affidea è possibile scoprire dove si trova il centro più vicino per effettuare una visita di controllo.