A processo

Donna uccisa e fatta a pezzi a Melzo: la figlia a processo, rischia l'ergastolo

Emergono i primi dettagli sulle modalità con cui Rosa Fabbiano avrebbe ucciso e fatto a pezzi la madre. Rischia l'ergastolo

Donna uccisa e fatta a pezzi a Melzo: la figlia a processo, rischia l'ergastolo
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E' stata fissata la data della prima udienza del processo a carico di Rosa Fabbiano, 59 anni, accusata di aver ucciso e fatto a pezzi la madre Lucia Cipriano, di 84 anni, residente in un appartamento di un condominio di via Boves a Melzo.

Rosa Fabbiano a processo

La prima udienza si terrà il 29 maggio davanti alla Corte d'Assise di Milano. Unica imputata una delle figlie della vittima, Rosa Fabbiano, arrestata dagli inquirenti nel maggio del 2022 dopo il rinvenimento del copro fatto a pezzi della madre, nascosto in alcuni sacchi all'interno della vasca da bagno dell'abitazione dell'84enne. Fabbiano dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario e vilipendio di cadavere aggravato. Si tratta di reati che possono portare all'ergastolo come pena massima.

La ricostruzione dei fatti

Il Gup di Milano Domenico Santoro ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Elisa Calanducci  dopo il lavoro condotto dai Carabinieri della Compagnia di Pioltello e dal Nucleo investigativo di Milano a seguito del rinvenimento del corpo fatto a pezzi, avvenuto il 26 maggio 2022.

Stando a quanto si legge nel dispositivo, Fabiano avrebbe ucciso la madre alcuni mesi prima del rinvenimento, "facendola prima adagiare all'interno della vasca da bagno e dopo coprendola con un telo in cellophane, che fissava ai bordi della vasca con del nastro adesivo, in modo da non far passare aria".

Successivamente avrebbe fatto a pezzi il corpo della donna utilizzando una lama per seghetto della lunghezza di 31 centimetri e una sega con lama metallica lunga complessivamente 45 centimetri, attrezzi che erano stati ritrovati dai Carabinieri durante le perquisizioni dell'appartamento.

Il rinvenimento del cadavere

Impossibile dimenticare quanto accaduto il 26 maggio 2022, con il rinvenimento del corpo a opera della sorella della presunta omicida, residente a Trento, che era venuta a Melzo per vedere la madre dopo che da due mesi non riusciva a mettersi in contatto diretto con l'anziana. Era la sorella, Rosa Fabbiano, a seguire la madre e con bugie e scuse aveva cercato di convincere l'altra figlia che andasse tutto bene, arrivando persino a dirle che avevano dovuto ricoverare la madre in una struttura dove potesse essere meglio assistita.

A fronte delle spiegazioni spesso contraddittorie, la donna si è messa in macchina da Trento e ha raggiunto via Boves dove è avvenuto il ritrovamento del cadavere fatto a pezzi e il successivo fermo della sorella. Che il 29 maggio prossimo, a quasi un anno esatto dal fatto, dovrà sottoporsi al giudizio del Tribunale.

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