La biologa Marisa Levi racconta agli studenti di Cernusco sul Naviglio il matrimonio "proibito" dei suoi genitori
La toccante storia d'amore (il padre era ebreo, la madre "ariana") è stata ascoltata dagli studenti delle terze medie dell'Istituto Margherita Hack
Un matrimonio misto di quelli che nel 1939 non si potevano celebrare. Quello tra un ebreo e una "ariana". A Cernusco sul Naviglio venerdì mattina 27 gennaio 2023 alla Casa delle Arti di via De Gasperi la biologa e docente universitaria Marisa Levi ha raccontato la toccante storia dei propri genitori in occasione della Giornata della Memoria.
Il pubblico era costituito dagli studenti di terza media dell'Istituto comprensivo Margherita Hack, il cui dirigente scolastico Claudio Mereghetti e i docenti hanno organizzato l'evento.
Un matrimonio "misto"
Seduti ad ascoltarla, in prima fila, insieme agli studenti c'erano anche due dei cinque fratelli di Marisa Levi.
I miei genitori si conobbero frequentando una scuola di stenografia, si innamorarono, si fidanzarono e pensarono di sposarsi nel maggio del 1939.
Nel luglio del 1938 però, le prime discriminazioni razziali si fecero concrete con la pubblicazione del Manifesto della razza.
Con le leggi razziali furono proibiti i matrimoni misti. E loro erano un’ariana e un ebreo.
"Niente potrà dividerci"
Non mi preoccupa perché in qualunque modo io rimarrò con te. Niente potrà dividerci né ora né poi"
Così scriveva Ines al suo Eugenio, dopo aver appreso quanto contenuto nel Manifesto. E infatti, prima dell’inasprirsi delle leggi, riuscirono a sposarsi civilmente.
Eugenio inizialmente non credeva a una reale discriminazione, ma alla fine dovette riparare in Svizzera con la sorella Annetta per salvarsi.
Ne nacque una fitta corrispondenza stenografica tra lui e la sua sposa. I due amanti mantennero viva la loro relazione nonostante tutto, nonostante i lunghi e dolorosi periodi di separazione forzata, nonostante l’angoscia di non sapere se mai sarebbero riusciti a riunirsi.
Un carteggio diventato memoria
Marisa ha con cura trascritto e custodisce il carteggio dei propri genitori
Quando ho trovato e letto queste lettere, mi si è aperto il cuore. Sono rimasta subito affascinata e ho capito tante cose sul rapporto tra i miei genitori, su quanto fossero uniti e complici. Non posso che essere grata per una storia così bella, in cui non sono mancate le sofferenze, ma è anche attraverso le sofferenze che si riconosce il bene.