L'annuncio

Biometano dai rifiuti umidi domestici: la nuova vita dell'ex inceneritore di Sesto San Giovanni sta per iniziare

L'1 febbraio 2023 entrerà in funzione la linea che lavorerà la Forsu anche di Cologno Monzese, Pioltello e Segrate. Ma si tratteranno anche i fanghi di depurazione

Biometano dai rifiuti umidi domestici: la nuova vita dell'ex inceneritore di Sesto San Giovanni sta per iniziare
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Dall'1 febbraio 2023 a entrare nel futuro non sarà solo Sesto San Giovanni, ma anche tutta la Lombardia, Nord Milano e un pezzo di Martesana in primis. Il tutto grazie all'apertura della Biopiattaforma sorta sulle ceneri dell'ex inceneritore di Cascina Gatti, dismesso, abbattuto e ora rinato sotto forma di impianto che lavorerà i rifiuti umidi domestici e i fanghi di depurazione per produrre rispettivamente biometano e calore per il teleriscaldamento. Oltre che fertilizzante.

L'annuncio dell'accensione della Biopiattaforma

L'annuncio è stato dato oggi, mercoledì 25 gennaio 2023, dal Comune di Sesto, che ospita la Biopiattaforma a ridosso della Tangenziale Est e che diventa "un modello d’eccellenza da un punto di vista di sostenibilità e di economia circolare. Un momento cruciale per il territorio lombardo, che segna la transizione ecologica grazie all’utilizzo di tecnologie moderne e che si afferma come il primo termovalorizzatore green in tutto il territorio italiano".

Un investimento green da 50 milioni di euro

La Biopiattaforma si colloca all’interno di un progetto da 50 milioni di euro a carico di Cap, che ha visto la riconversione dell'inceneritore di Core, ormai obsoleto, nel nuovo impianto affidato alla new Co ZeroC e che in primis trasformerà i rifiuti umidi in biogas e biometano, conferiti a Sesto anche dai Comuni soci di Cologno Monzese, Pioltello e Segrate.

"Un momento storico"

Il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano non ha nascosto la soddisfazione:

Sesto San Giovanni ospiterà il primo polo green in tutto il territorio italiano, un momento storico. Pensare alla conversione di materiali di scarto in energia e biofertilizzanti significa dare vita a un autentico modello di economia circolare, il primo in Italia, che ci auguriamo diventi un modello per le altre Regioni. Il rispetto per l'ambiente e la valorizzazione dei rifiuti in un'ottica circolare saranno i capisaldi per offrire una migliore qualità di vita alle generazioni future. Siamo felici che questo progetto sia un unicum non solo italiano, ma una delle realtà più innovative anche nel territorio europeo.

L'abbattimento delle emissioni (e dei bollettini della Tarsu)

All’interno del progetto Circular biocarbon, coordinato dall’azienda globale di servizi ambientali Urbaser, che ha ricevuto dall’Unione Europea un fondo da 14 milioni di euro, nel 2022 sono state inserite come impianti innovativi che daranno vita a modelli circolari solamente due realtà in tutta Europa, tra cui la Biopiattaforma di Sesto San Giovanni.

La struttura gestirà 30mila tonnellate all’anno di rifiuti umidi provenienti dai Comuni di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Pioltello e Segrate, che verranno riconvertite in biometano e biogas. Ciò provocherà una riduzione dell’anidride carbonica del 97% (rispetto alle vecchie emissioni del termovalorizzatore che bruciava rifiuti secchi) e avrà effetti, non solo ecologici, ma anche economici, con un abbassamento delle tariffe per lo smaltimento, non solo inferiori rispetto quelle attuali, ma più basse anche rispetto le tariffe medie sul mercato.

Ci sarà anche la valorizzazione dei fanghi di depurazione

La Biopiattaforma valorizzerà inoltre 65mila tonnellate di fanghi prodotti ogni anno dai 40 depuratori distribuiti sul territorio della Città metropolitana. I fanghi, che fino a oggi erano materia di scarto, e che in alcuni casi si dovevano portare all’estero per lo smaltimento, serviranno a produrre ben 19.500 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e recuperare fosforo da impiegare come fertilizzante. In questo modo, il 75% dei fanghi verrà trasformato in energia e il 25% in fertilizzante.

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