A Pozzuolo una Messa di riparazione per le ostie rubate
Una celebrazione per riparare ai peccati, pregare per quanto è successo e per affidarsi nelle mani di Dio
Una Messa riparatrice a Pozzuolo Martesana dopo il furto sacrilego che ha turbato l’intera comunità dei fedeli.
Per riparare all'atto sacrilego un rito antico
A meno di una settimana dal fattaccio don Daniele Caspani, sollecitato anche dai fedeli, ha officiato: una celebrazione per riparare ai peccati, pregare per quanto è successo e per affidarsi nelle mani di Dio.
Sono giorni da quando dei ladri si sono introdotti all’interno della chiesa del Villaggio Farinotti, allungando le mani sugli oggetti sacri e dorati: hanno asportato una reliquia da contatto della Madonna, il tabernacolo non incassato nella parete con le ostie consacrate all’interno, l’ostensorio, altri oggetti sacri e 15 euro di offerte della Messa del giorno prima.
Forse speravano di trovare dell’oro da rivendere e trasformare in moneta sonante. La realtà dei fatti però è ben diversa: di prezioso c’era ben poco dal punto di vista materiale. Il bottino era solamente placcato con della semplice vernice.
Per quanto riguarda quello spirituale, però, è tutt’altra storia. Per questo, dato lo scandalo, mercoledì sera il tempio del Villaggio Farinotti si è riempito di fedeli che hanno celebrato l’antico rito sacro.
L'invito del parroco a riparare prima se stessi
Alle 20.30 spaccate, la chiesa era colma di fedeli e l’emozione papabile, l’atmosfera grave, molti ancora turbati dall’accaduto: sul pulpito quattro sacerdoti, don Caspani compreso, le suore al completo riunite, che hanno dato il via alla recita del Rosario.
Don Caspani ha poi preso parola.
Preghiamo per queste persone, che possano risolvere i loro problemi e per il grave gesto che hanno commesso. Auguriamo a questi giovani o uomini che siano che hanno compiuto il furto di trovare una strada diversa da quella che hanno percorso. Una strada che possa dare lustro e dignità alla loro vita. Che possano fare della loro qualcosa di meraviglioso nonostante il gesto. Dio ha pensato alla realtà che ha creato per noi come qualcosa di perfetto, che la si rovini e la sciupi è un dispiacere. Lo sappiamo bene poiché in questi tempi ci sono tanti turbamenti: situazioni climatiche terribili, le guerre, l’odio fra gli uomini. Dovremmo pensare sì che stiamo rovinando il mondo ma che abbiamo anche gli strumenti per ripararlo. E’ per questo che siamo qui stasera: il danno più grave è il furto dell’eucarestia, di averla rubata e profanata. Una situazione che insegna molto poiché dobbiamo chiedere al Signore di aiutarci a diventare persone che sanno aggiustare, di poter riconoscere quello che è importante e che può cambiare il mondo. Di riparare prima noi stessi prima dei ladri che si sono introdotti al Villaggio Farinotti, per poi mostrare la giusta via agli altri».
Dopo l’omelia il rituale per la «purificazione». Il parroco infine ha estratto da sotto l’altare un ostensorio, contenente una particola e ha chiesto ai fedeli di pregare. In ginocchio, per dieci minuti, i presenti sono stati invitati all’adorazione .