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Raccolta firme
Una raccolta firme anti Area B voluta da Lega e Fratelli d'Italia
Sabato hanno chiesto il consenso del melzesi
Hanno dato il via a una raccolta firme anti Area B, i componenti di Lega e Fratelli d'Italia, dopo che la loro mozione è stata bocciata durante lo scorso Consiglio comunale, a Melzo: "Quelle del sindaco Antonio Fusè sono politiche miopi".
"Non vogliamo l'Area B", e scatta la raccolta firme
Hanno dato vita a una raccolta firme e sono stati soddisfatti della risposta dei melzesi, i componenti della Lega e di Fratelli d'Italia della città, nonostante la scorsa settimana, di fronte alla mozione presentata contro all'Area B, il primo cittadino abbia risposto con un secco "no". Sabato infatti, hanno posizionato un banchetto in zona mercato.
“Adesso Fusè non può più fare finta di niente – ha detto Riccardo Mangiarotti, segretario di sezione della Lega a Melzo - Abbiamo raccolto in tre ore cento firme di melzesi che chiedono di rivedere l’Area B, dimostrando disagio economico perché lavoratori a Milano”.“Siamo dispiaciuti per la scelta dell’Amministrazione comunale di Melzo, che finisce per penalizzare categorie professionali come Forze dell’Ordine, medici, soccorritori residenti nella nostra città, obbligati a usare l’auto per raggiungere il posto di lavoro nella metropoli - ha commentato Mauro Andreoni, consigliere comunale della Lega – Per la Lega portare il Comune di Melzo al tavolo di revisione dell’Area B significava porre Melzo protagonista di un processo di rilancio dei Comuni dell’hinterland. Il sindaco Fusè perde l’ennesima occasione per evitare alla città, come per tutti gli altri Comuni, di pagare un prezzo troppo alto per l’Area B visto che molti lavoratori, per evitarla, verranno in auto fino a qui per prendere il passante e finiranno per spostare l’inquinamento da Milano nei centri limitrofi, come il nostro”.
Un ragionamento condiviso anche da Fratelli d'Italia
Riflessione condivisa da Edoardo Bernabovi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Melzo.
“La misura Area B presa dal comune di Milano è impattante e discriminante anche per tutti i cittadini dei Comuni limitrofi e di Città Metropolitana, misura peraltro non risolutiva delle problematiche ambientali, che si limita a spostare il problema dell’inquinamento sui Comuni della prima cintura dell’Area Metropolitana”. Il consigliere di Fratelli d’Italia non nasconde la delusione per il comportamento di alcuni consiglieri comunali. “Mentre ritenevamo prevedibile il voto contrario del Partito Democratico auspicavamo un’apertura da parte delle liste civiche di maggioranza, le quali non hanno dimostrato sensibilità nei confronti di una norma che potrebbe creare disagio ai cittadini melzesi”, ha concluso.
"Volevamo rendere Melzo protagonista di un dibattito"
“Non chiedevamo nella mozione di eliminare Area B ma semplicemente di rappresentare Melzo in città metropolitana insieme ad altri comuni dove la mozione è passata - ha ribadito Riccardo Mangiarotti - Presentare alcune criticità e migliorare il servizio, in modo da non creare disservizi e, soprattutto, non sovrastare i lavoratori di costi e disagi relativi alle complicate regole attuative che sono già in essere. La sensazione è quella che la problematica e i relativi disagi causati dall’Area B non sono di primaria importanza né per alcuni consiglieri comunali né tantomeno per il primo cittadino, che non tiene in considerazione quanti suoi cittadini tutti i giorni lavorano sul territorio milanese, che in percentuale sono probabilmente di più di quelli che lavorano in città”.