Assemblea e presidio

Protesta in casa di riposo a Vimodrone contro turni massacranti e futuro incerto: "Ci hanno pure tolto le poltrone"

Mobilitazione dei lavoratori del consorzio guidati dai sindacati Uil e Usb: preoccupazione per le proprie sorti occupazionali.

Protesta in casa di riposo a Vimodrone contro turni massacranti e futuro incerto: "Ci hanno pure tolto le poltrone"
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Protesta in casa di riposo a Vimodrone contro turni massacranti e futuro incerto. Mobilitazione dei lavoratori del Consorzio Blu guidati dai sindacati Uil e Usb, preoccupati per le proprie sorti occupazionali. A fine anno, infatti, scadrà l'appalto legato alla gestione di alcuni reparti di due sedi dell'Istituto geriatrico Redaelli. Compresa quella vimodronese di via Leopardi, davanti alla quale si è tenuto questa mattina, mercoledì 30 novembre 2022, un presidio in occasione di un'assemblea dei lavoratori.

Un mese fa era stata organizzata un'altra protesta, sempre davanti alla Rsa.

"I lavoratori vengano assorbiti dall'Istituto geriatrico"

Sul tavolo le sigle hanno messo prima di tutto la richiesta di assorbimento dei circa 120 dipendenti del consorzio, infermieri, operatori socio-sanitari e anche qualche medico, divisi tra le Rsa di Milano e Vimodrone. "C'è carenza di personale, quindi crediamo che l'Asp debba prendersi carico dei lavoratori Blu - ha sottolineato Silvio Sanfilippo della Uil - Ne va anche del servizio dedicato ai degenti. L'appalto è in scadenza, l'azienda è intenzionata a lanciare una nuova gara, forse prevedendo una proroga provvisoria per poi aumentare il numero di reparti esternalizzati". Al momento questi sono tre.

"Turni massacranti"

C'è poi l'aspetto dell'orario di lavoro, che Sanfilippo non ha esitato a definire "massacrante". "Ci sono dipendenti che sono chiamati a fare doppi turni anche di 18 ore consecutive, se non 24 in alcuni casi - ha spiegato sempre il sindacalista della Uil - Vista la situazione, è normale che qualche dipendente si possa sedere per prendersi qualche minuto di respiro. E la cooperativa, nonostante l'arredo non sia di sua proprietà, ma dell'Asp, ha tolto tutte le poltrone, una ventina, lasciando una sola sedia con seduta in ferro. E' inaccettabile, non solo per i dipendenti, ma anche per i parenti dei pazienti. Dove dovrebbero sedersi?".

"Diciamo 'no' a un altro appalto che sarà al ribasso"

"Alcuni operatori sono stati sanzionati perché, così sostiene il consorzio, sono stati sorpresi a dormire - ha proseguito Francesco Innocente dell'Usb - Viste le condizioni in cui lavorano, si dovrebbe chiedere loro scusa, non multarli. Tenendo conto dei turni che sono costretti a fare ci si stupisce che possano sedersi alcuni minuti? Le sedute sono state spostate in magazzino, con la scusa che alcune erano rovinate e non più sicure". Su questo fronte pare che dal consorzio sia arrivata una prima dimostrazione di disponibilità a riposizionarle.

Sullo sfondo restano però le perplessità sul nuovo appalto che dovrebbe essere assegnato a breve. "Secondo noi sarà al ribasso, vorranno assegnarlo facendo gestire a un operatore esterno altri due reparti e con sempre meno personale. Questa situazione crea disagi anche ai pazienti. Per questo diciamo no".

 

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